AGENDA/ Conflitto in Medio Oriente

E’ scoppiato un grave conflitto quando le Brigate Izz al-Din al-Qassam di Hamas e altre forze della resistenza hanno lanciato un’operazione inaspettata...

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AGENDA/ Conflitto in Medio Oriente

E’ scoppiato un grave conflitto quando le Brigate Izz al-Din al-Qassam di Hamas e altre forze della resistenza hanno lanciato un’operazione inaspettata  prendendo  di mira Israele il 7 ottobre, e dopo che Israele si e’ ripreso dal primo shock, ha dato risposto bombardando pesantemente  Striscia di Gaza per vendicarsi. Mentre a Gaza si vive una grande tragedia umanitaria, Israele si prepara ad un’operazione trerrestra. La linea di lotta  di Israele dimostra che vuole deportare i palestinesi da Gaza, la possibilità di un conflitto regionale diventa di giorno in giorno più evidente con il coinvolgimento di Hezbollah nella guerra sulla linea del Libano.

All’alba del 7 ottobre, l’organizzazione di resistenza Izzettin al-Qassam, affiliata ad Hamas, e altri gruppi palestinesi hanno lanciato un’operazione militare contro Israele: in breve tempo, le basi militari israeliane situate attorno a Gaza sono state bloccate, mentre nuove tecniche, tattiche e dottrine militari utilizzate dai palestinesi hanno scioccato l’Israele.

Quando l’esercito israeliano ha avuto difficoltà a rispondere, i palestinesi per un breve periodo sono riusciti a prendere il controllo di un’area quasi 2-3 volte più grande di Gaza. Allo stesso tempo, hanno preso di mira anche gli insediamenti stabiliti da Israele nelle terre occupate e molti coloni sono stati uccisi. I palestinesi hanno catturato circa 250 soldati e coloni e li hanno portati a Gaza. Contemporaneamente Israele ha iniziato a lanciare bombe  su Gaza.

Israele ha vissuto un grande shock, l’eliminazione delle sue unità militari attorno a Gaza e la loro prigionia hanno causato una paura che non  hanno sentito da molto tempo e gli USA  hanno dovuto rilasciare molto rapidamente dichiarazioni di sostegno militare e creare un ponte aereo. Dopo un po’, l’esercito israeliano ha contrattaccato, ha riconquistato gli insediamenti e ha lanciato pesanti attacchi aerei su Gaza. Ha avviato una punizione di massa bloccando  la fornitura di acqua, cibo ed elettricità a Gaza, che era già sotto blocco da decenni.

Quindi i funzionari militari e civili israeliani sottolineano che verrà effettuato un attacco terrestra, vengono prese di mira le infrastrutture e le sovrastrutture di Gaza.

Fino al momento in cui e’ stato scritto questo programma , più di 5mila persone sono state uccise a Gaza e la  maggioranza di loro e’  donna e Israele ha trasformato Gaza in un luogo inabitabile avendo il tentativo di deportare i palestinesi nella penisola del Sinai. Qassam, d’altro lato, si prepara da tempo a un’occupaizone  terrestra. Sotto  di Gaza è dotato da centinaia di chilometri di tunnel e aspetta per  la guerra contro le aree residenziali come una forza asimmetrica.

 Mentre tutto ciò accade a Gaza, anche al confine libanese è molto calda la situazione. Dal 7 ottobre sulla linea di confine si verificano scontri tra Israele e Hezbollah. Non si è ancora trasformata in una guerra su vasta scala, ma entrambe le parti continuano a subire vittime e gli scontri stanno gradualmente aumentando. Mentre Hezbollah, che fa parte dell’ala della “resistenza” affiliata all’Iran, minaccia che sarebbe stato pienamente coinvolto nella guerra se Israele avesse lanciato un attacco terrestre, altri alleati affiliati all’Iran hanno iniziato a colpire le basi statunitensi in Iraq e Siria.

Israele continua a prendere di mira crudelmente Gaza e è molto probabile  che la guerra diventi regionale con un attacco terrestre. Naturalmente, anche il rafforzamento militare statunitense nella regione è degno di notare. Da Creta a Cipro, gli USA  sembrano prepararsi a una grande guerra. Mentre il sostegno illimitato dei paesi occidentali a Israele rende Israele ancora più aggressivo, stanno spingendo l’intero Medio Oriente in un vero disastro. Gli stati occidentali, in particolare gli USA, vengono manipolati da Israele al di là dei propri interessi, e la situazione sembra innescare un’ondata di escalation che non porterà benefici a nessuno.

Per far uscire da questo circolo vizioso la regione , la Türkiye affronta rapidamente la questioneproponendo  un cessate il fuoco e una  soluzione politica. Il presidente Erdoğan sta dimostrando una poizione  sempre più dura nei confronti dei massacri israeliani a Gaza, continua a lottare per una soluzione. Propone una soluzione in linea della creazione  di un istituto garante. Inoltre  sottolinea che sarebbe  impossibile uscire da un questo circolo vizioso  di conflitto in cui tutti verranno danneggiati. A questo proposito attirano l’attenzione le  proposte concrete come il cessate il fuoco, il rilascio di prigionieri israeliani e palestinesi, la revoca del blocco su Gaza e il dispiegamento di forze di pace, compresi soldati turchi, a Gaza, seguiti dall'organizzazione di un'importante conferenza internazionale.

 

 


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