Agenda: La politica della Turchia nei confronti dell’Ucraina

Vi presentiamo le valutazioni sulla questione del direttore delle ricerche sulla sicurezza presso SETA, il prof.dott. Murat Yesiltas…

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Agenda: La politica della Turchia nei confronti dell’Ucraina

I parametri che determinano la politica della Turchia nei confronti della crisi in Ucraina sono quattro. Il primo parametro sono le relazioni amichevoli della Turchia con l'Ucraina. Ankara e Kiev hanno da tempo relazioni a livello strategico, di lunga data. Oltre alle relazioni politici, di sicurezza ed economici, le relazioni nel campo dell'industria della difesa sono davvero buone. L'Ucraina è uno dei maggiori partner commerciali della Turchia. Il commercio bilaterale ha recentemente superato i 7,4 miliardi di dollari. Più di 2 milioni di ucraini hanno visitato la Turchia l'anno scorso. La Turchia ha venduto all'Ucraina droni efficaci che aumenteranno la sua capacità di deterrenza contro qualsiasi minaccia esterna. I due paesi hanno lanciato un progetto congiunto per sviluppare motori di diverse armi strategiche, che è una questione critica per la Turchia.

Il secondo parametro che determina la posizione della Turchia nella crisi ucraina sono le sue relazioni con la Russia. La Turchia sta portando avanti una politica settoriale nei confronti della Russia. Le relazioni di Ankara con Mosca sono particolarmente importanti per alcuni aspetti in un momento in cui la Turchia è emarginata dalla maggior parte dei paesi occidentali. La Turchia, che ha controversie con la Russia sulle crisi siriana e libica, generalmente viste come una strategia di uscita, non ha permesso a questi problemi di influenzare profondamente le sue relazioni con la Russia.

Da un lato, la Turchia e la Russia hanno firmato un accordo in base al quale la Russia costruirà un reattore nucleare in Turchia. D'altra parte, quando i paesi occidentali si sono rifiutati di vendere un efficace sistema di difesa ad Ankara, l'acquisto da parte della Turchia del sistema di difesa aerea S-400 dalla Russia, ha provocato una forte reazione da parte degli Stati Uniti (USA). Inoltre, la Russia è uno dei maggiori partner economici della Turchia. Almeno la Turchia è uno dei principali acquirenti di gas naturale russo e una delle principali destinazioni turistiche per i turisti russi. Una delle priorità più importanti della Turchia nella crisi ucraina è non emarginare la Russia e mantenere aperti i canali del dialogo.

Il terzo parametro della politica della Turchia nei confronti dell'Ucraina è l'alleanza NATO. Se la NATO interviene direttamente nella crisi ucraina, ovviamente, se tutti gli Stati membri sono d'accordo sulla questione, allora la Turchia, in quanto stato membro, dovrà assumere una posizione conflittuale contro la Russia. Diventare parte della crisi avrà un costo elevato per la Turchia, così come per molti membri della NATO, come la Germania. In altre parole, alcuni membri della NATO, come la Polonia e gli Stati baltici, sono più vulnerabili alla minaccia russa, mentre altri, come la Germania e la Turchia, hanno relazioni interdipendenti con la Russia. Il primo gruppo di paesi vuole che la NATO agisca contro la Russia, mentre il secondo gruppo preferisce trovare una soluzione diplomatica.

Il quarto parametro è la situazione dei tartari di Crimea, il popolo turco indigeno della penisola di Crimea. La Turchia non vuole che i tartari di Crimea, che hanno subiti perdite a causa dell'annessione del loro territorio alla Russia, soffrano maggiormente del conflitto. Le autorità turche sono ben consapevoli che se scoppia una guerra tra i due Paesi, le prime vittime saranno i tartari di Crimea, quindi supportano le argomentazioni dell'Ucraina sulla questione della Crimea.

In sintesi, a causa dei parametri specificati, la Turchia persegue una politica imparziale e assume il ruolo di mediatore nella crisi ucraina. Poiché la Turchia ha relazioni interdipendenti sia con l'Ucraina che con la Russia, non vuole che la crisi si trasformi in una guerra regionale su vasta scala che danneggi tutti i paesi della regione. Per questo motivo, le autorità turche sono determinate a continuare a lavorare per una soluzione pacifica della crisi.



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