Medio Oriente dalla Finestra della Turchia

La Turchia sta eseguendo una lotta contro le minacce rivolte dalle diverse parti.

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Medio Oriente dalla Finestra della Turchia

La Turchia sta eseguendo una lotta contro le minacce rivolte dalle diverse parti. Nell’ultimo anno, si è registrato un aumento notevole negli attacchi terroristici rivolti alla Turchia delle organizzazioni terroristiche PKK e DAESH. Iloltre la Turchia dal 2013 sta affrontando le iniziative ostili della struttuta dello stato parallele FETO che cerca di danneggare all’immagine della Turchia. Il tentative di golpe del 15 luglio è stato l’atto più provocative del FETO. Questa iniziativa mirava di lasciare senza iniziativa la Turchia nell’aerea internazionale.

Pero dopo che la popolazione è scesa in piazza sull’invito del president e le guardie di democrazia che sono durate per un mese, hanno sconvolto i piani sulla Turchia. Il respinto del tentative di golpe ha reso più forte la popolazione radunata intorno alla volontà nazionale. All’estero invece ha allargato l’aerea di manovra. La Turchia ha compiuto il passo che intendeva di farlo prima del 15 luglio.

 Il 20 luglio la turchia si è messa in azione dopo l’attacco di autobomba a Gaziantep che ha provocato 54 morti. Nel corso di ultimi 12 mesi il bilancio degli attacchi terroristici di DAESH in Turchia è di 170 morti. Ormai si doveva metterse in azione per terminare questi attacchi. La Turchia per poter affrontare  tutte le minacce  davanti alla sua sicurezza, pensa di lottare simultaneamente contro  tutte le minacce  rivolte da diversi nemici. Questo aproccio della Turchia ha due motive specifici:

 Il primo è che  tutte queste minacce si uniscono sotto un precisio obiettivo  anche se  sono derivati da diversi motivi. Il secondo è che si dimostrano come se avessero  legami organici  anche se non l’hanno.  Ecco per questo motivo, parallelamente alle operazioni contro FETO,  sono state iniziate operazioni in Siria.

 Quindi, come si capisce dai sopradetti, l’operazione  in Siria non ha l’unico obiettivo come la pulizione dei militanti del Daesh  da Jerablus e  dai  suoi  dintorni , ma Turchia lotta anche contro  la presenza del PYD e dell’YPG, che approfittano dalla presenza del Daesh in Siria, Queste organizzazioni sostenute qualche volta dagli USA e dalla Russia,  avviano azioni contro la Turchia, occupano  le terre sotto il suo controllo in Siria.Di conseguenza dire no al PYD è una parte della lotta della Turchia contro ogni minaccia davanti alla sua sicurezza.

 Quando Dash si è apparso improvvisamente come un attore nelle terre siriane e irachene dal 2014, gli USA hanno iniziato a creare rapporti con I gruppi curdi in Siria, in testa con l’ YPG e PYD. Per conto della Turchia l’YPG e il PYD sono  il  rame del PKK in Siria. Negli ultimi anni il PYD espande  il suo controllo sugli altri terreni siriani, il che è considerato dalla Turchia come minaccia.

 Le operazioni della Russia iniziate nel mese di settembre del 2015  contro  le forze dell’opposizione  siriane hanno contribuito di più a questa espansione. IL PYG si è espeso in un campo molto vicino al confine con la Turchia a nord della Siria. GLİ USA non riconoscono l’organizzazione come un’organizzazione terror,stica e questo dà coraggio al PYD.

 Nonostante tutti gli avvertimenti della Turchia, il PYD  continua a espandersi  a nord dell’Eufrate, cosi lorganizzazione ha passato la linea rossa della Turchia. Questo controllo del PYD nelle terre siriane è inaccettabile per conto della Turchia  che da priorità all’İntegrita territoriale della Siria.



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