Spara in Tribunale a Milano, tre morti e due feriti

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Spara in Tribunale a Milano, tre morti e due feriti

MILANO (Reuters) - Un uomo, imputato di bancarotta fraudolenta, questa mattina è riuscito a entrare con la sua pistola al Palazzo di Giustizia di Milano, dove si celebrava il suo processo, ha ucciso tre persone, fra le quali un giudice e un avvocato, ne ha ferite altre due, e se n'è andato, per essere poi bloccato quaranta minuti dopo dai carabinieri a Vimercate, vicino Monza.

Il fatto, definito dal presidente della Corte d'Appello di Milano Giovanni Canzio "inaudito e senza precedenti", fa sollevare interrogativi, sia da parte delle autorità politiche che da quelle giudiziarie, sulle falle del sistema complessivo di accesso al Palazzo di Giustizia della metropoli lombarda, che dal 1 maggio ospiterà l'Expo 2015, e dopo che in tutto il Paese sono state rafforzate le misure di sicurezza in seguito alla strage nella redazione del giornale satirico francese Charlie Hebdo.


IPOTESI INGRESSO KILLER A PALAZZO CON TESSERINO FALSO

La dinamica e l'ipotesi più probabile di come l'uomo sia riuscito ad entrare armato è stata fornita nel pomeriggio durante una conferenza stampa in Tribunale cui hanno partecipato il ministro della Giustizia Andrea Orlando, quello dell'Interno Angelino Alfano, il procuratore capo di Milano Edomondo Bruti Liberati, quello di Brescia Tommaso Bonanno e il generale dei carabinieri Maurizio Stefanizzi.

Claudio Giardiello, imputato di bancarotta per il fallimento della sua società immobiliare, è stato ripreso dalle telecamere mentre entrava alle 9,19 dall'ingresso del Tribunale in via Manara, ha detto Bruti Liberati, mostrando qualcosa al personale di sicurezza. "Presumibilmente un tesserino falsificato", ha precisato il procuratore, aggiungendo che quello di via Manara è l'unico accesso, senza metal detector, riservato a magistrati, avvocati, forze dell'ordine e dipendenti del Tribunale, previa esibisizione del documento.

Giardiello - qui interviene la ricostruzione del procuratore capo di Brescia (competente in quanto fra le vittime c'è un giudice di Milano) - sale al terzo piano dove c'è l'aula in cui si celebra il processo e, prima, ha un diverbio col suo nuovo avvocato, che rimette il mandato, poi spara ai suoi due coimputati, uccidendo Giorgio Erba e ferendo Davide Limongelli (si trova in gravi condizioni all'ospedale Niguarda ma non è in pericolo di vita, secondo i medici), e all'avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani, anch'egli deceduto, che era stato convocato come testimone.

A questo punto scende dal terzo al secondo piano, sulle scale incontra per caso il commercialista Stefano Verna, che aveva seguito in passato le vicende della sua società, e spara anche a lui, ferendolo a una gamba.

Arrivato al secondo piano, entra nell'ufficio del giudice fallimentare Ferdinando Ciampi, presidente di sezione, gli spara due colpi, uno dalla scapola gli trapassa il collo l'altro lo colpisce nella zona inguinale, e lo uccide sul colpo.

Giardiello quindi esce ancora da via Manara, prende lo scooter e se ne va.

"Il tutto è durato lo spazio di qualche minuto", ha detto Bruti Liberati. "Aveva due caricatori e la sua pistola, ha sparato in tutto 13 colpi", ha aggiunto Bonanno. "Tutto lascia intendere che abbia agito con fredda determinazione".

"Probabilmente anche il giudice Ciampi si era occupato in passato della procedura fallimentare della sua società", ha precisato il procuratore.

Sia i due alti magistrati che i ministri hanno sottolineato la rapidità delle forze dell'ordine, che grazie anche alla tecnologia e alle telecamere, sono riuscite a fermare l'uomo poco più di mezzora dopo la sua fuga dal Tribunale.


A VIMERCATE PER UCCIDERE ANCORA

"Grazie al sistema di riconoscimento delle targhe del Comune di Brugherio siamo stati avvertiti tempestivamente - ha detto il generale dei carabinieri Stefanizzi, comandante provinciale - E una pattuglia dei carabinieri ha fermato Giardiello a Vimercate, nell'area Torri Bianche. Aveva addosso la sua Beretta calibro 9 x 21 e i due caricatori: nell'immediato ci ha detto che era andato a Vimercate per uccidere un'altra persona che riteneva compartecipe del fallimento della sua società".

L'uomo poco dopo ha accusato un malore, ma poi è stato a lungo interrogato dai pm di Milano e Monza, per gli atti immediati, e da quello di Brescia, che condurrà l'inchiesta.

Nel pomeriggio si è poi svolta una assemblea spontanea di avvocati e magistrati al Tribunale di Milano.


SICUREZZA, MINISTRO ORLANDO CONVOCA PROCURATORI GENERALI

"E' inaccettabile che chi doveva garantire che le armi non entrassero in Tribunale non l'abbia fatto", ha detto oggi il presidente del Consiglio Matteo Renzi.

E mentre fra il personale di tutti i livelli di Palazzo, molti sottolineavano oggi che per il taglio delle spese da qualche anno, la gestione della sicurezza per gli accessi in Tribunale sia stata affidata a una società esterna, oggi il ministro Orlando, dopo aver elogiato l'efficienza delle forze dell'ordine, ha detto che "evidentemente il sistema della sicurezza nel suo insieme ha visto il compiersi di errori gravi".

"Ricostruiremo tutti gli aspetti della vicenda - ha dichiarato il ministro - ma bisogna riflettere sull'adeguatezza dei servizi di sicurezza. Ho deciso di convocare tutti i procuratori generali per una valutazione complessiva del sistema".

Il ministro Alfano, che si trovava già a Milano per un vertice sulla sicurezza per l'Expo, l'esposizione internazionaale che si attende porti nel capoluogo lombardo milioni di visitatori, ha definito l'episodio di oggi "inaccettabile".

"Bisogna colmare le falle nel sistema di sicurezza degli uffici giudiziari" ha commentato.

 


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