Il ministro Akar incontra i soldati turchi in Libia

Il ministro della Difesa nazionale Hulusi Akar, che si trova in visita ufficiale in Libia insieme al capo di Stato Maggiore, il generale Yasar Guler, ha incontrato i soldati turchi in servizio in quel Paese...

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Il ministro Akar incontra i soldati turchi in Libia

Il ministro della Difesa nazionale Hulusi Akar, che si trova in visita ufficiale in Libia insieme al capo di Stato Maggiore, il generale Yasar Guler, ha incontrato i soldati turchi in servizio in quel Paese.

Al programma, a cui hanno partecipato anche il capo di Stato Maggiore libico, il generale Mohammed Al-Haddad, il comandante della regione occidentale, il generale Osama Juveyli e il comandante della regione di Tripoli, il generale Abdulbaki Marwan, il ministro Akar si è rivolto al personale turco.

Il ministro Akar dichiarando che la Libia appartiene ai libici e che sono a favore di una Libia unita, ha detto:

"La sovranità e l'indipendenza della Libia sono importanti. Ci sono stati alcuni problemi quando siamo arrivati ​​qui. Per risolvere questi problemi abbiamo fatto ogni sforzo giorno e notte, su terra, mare e aria. Grazie a questi sforzi abbiamo raggiunto certi punti e risultati importanti. Siamo amici non solo nei giorni buoni ma anche in quelli difficili. Qui la Turchia insieme ai nostri fratelli libici continua a lavorare fianco a fianco per ricostruire e modernizzare le forze armate della Libia.

Il governo di Unità nazionale guidato dal primo ministro Abdulhamid Dbeibeh è essenziale in Libia e deve essere sostenuto. Lavoreremo per mantenere la pace e la calma in Libia fino alle elezioni che si terranno a dicembre.”

Il ministro Akar sottolineando che la presenza della Turchia in Libia è fondamentale anche per proteggere i diritti e gli interessi nel Mediterraneo orientale, ha aggiunto: 

"Continuiamo le nostre attività nel Mediterraneo orientale nell'ambito dell'accordo sulla giurisdizione marittima con la Libia. I tentativi della Grecia di annullare questo accordo sono vani. Siamo favorevoli alla risoluzione dei problemi attraverso il diritto internazionale, il buon vicinato, il dialogo e mezzi pacifici”

 



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