Omer Celik: “Se avessero forniti armi agli oppositori, non ci sarebbe la questione di DAESH”

“Quindi, la storia è questa: ciò che fa male all'Europa è un organizzazione terroristica, se non fa male all'Europa allora non è una organizzazione terroristica”...

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Omer Celik: “Se avessero forniti armi agli oppositori, non ci sarebbe la questione di DAESH”

Il ministro per gli Affari europei ed principale interlocutore Omer Celik ha dichiarato che se la comunità internazionale in particolare gli Stati Uniti, avessero fornito armi pesanti all’opposizione, dati allo YPG, il ramo dell'organizzazione terroristica separatista del Pkk, in Siria, sarebbe stata eliminata la questione di DAESH.

Il ministro Celik ha rilasciato una dichiarazione ai giornalisti durante la sua visita in Polonia. Celik sottolineando che la definizione dalla società internazionale, in particolare dagli Stati Uniti, per PYD / YPG come 'l'unica forza terreste' in Siria, ed il sostengo con le armi, ha causato uno dei problemi più importanti nella lotta contro il terrorismo, ha aggiunto:

“Se avessero forniti armi pesanti e veicoli blindati agli oppositori, non ci sarebbe la questione di DAESH, né dovessero collaborare con il gruppo terroristico”

Celik ha riferito che il premier Binali Yıldırım si è incontro a Monaco di Baviera, in Germania, con il presidente della Regione curda in Iraq, Barzani Mesud, e che si prevede un altro incontro ad Ankara questo fine settimana. Il premier Yildirim ha espresso a Barzani le aspettative della Turchia.

“La cosa principale è che non possiamo permettere che Senjar si diventa un secondo Qandil. Ci aspettiamo la sensibilità da parte dei nostri amici a questo proposito. La seconda cosa è di prevenire gli sforzi del PKK per guadagnare la simpatia dell’Occidente, mascherandosi da un gruppo secolare ed agendo come il 'protettore' dei gruppi cristiani in Medio Oriente” ha detto il ministro

Çelik dichiarando che di quando in quando, la Turchia ha usato diverse retoriche nelle relazioni con PYD / YPG, per esempio, in passato che il leader PYD Salih Muslim è stato invitato ad Ankara per colloquio, ha detto:

"Infatti, l’incontro con Salih Mulim, dare una serie di messaggi sulla fermata ad un certo punto di PYD, in realtà dimostra che non abbiamo agito con pregiudizio contro qualsiasi movimento curdo in Siria. Però dopo il PYD facendo la sua scelta, rafforzando il rapporto organico con il PKK, ha cominciato a compiere passi che minacciano la Turchia e questo è inaccettabile”

Per quanto riguarda il doppio standard dell'Europa sulle organizzazioni terroristiche, il ministro per gli Affari europei ha sottolineato che quando la Turchia è stata attaccata da DAESH, le istituzioni europee hanno mostrato solidarietà riflettendo la bandiera turca sui loro edifici, ma non ha mostrato alcuna altra solidarietà al momento di ogni attacco del PKK, anche se ha lasciato la sua impronta sugli attacchi più sanguinosi.

“Quindi, la storia è questa: ciò che fa male all'Europa è un organizzazione terroristica, se non fa male all'Europa allora non è una organizzazione terroristica” ha concluso Celik



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