Agenda: Aumenta il costo dell'occupazione di Gaza da parte di Israele

Vi presentiamo la valutazione del ricercatore di politica estera presso SETA, Can ACUN…

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Agenda: Aumenta il costo dell'occupazione di Gaza da parte di Israele

In un momento in cui il tentativo di occupazione e i massacri di Israele a Gaza stanno per giungere al terzo mese, al di là delle grandi perdite umane a Gaza, continuano a essere influenzate le dinamiche regionali e la politica globale. Se da un lato Israele e il suo principale sostenitore, gli Stati Uniti, si trovano sempre più in una condizione di crescente isolamento, dall'altro gli effetti della guerra hanno iniziato a farsi sentire maggiormente, poiché gli Houthi hanno iniziato a prendere di mira le navi che trasportano merci verso i porti israeliani nello stretto di Bab al-Mandeb e nel Mar Rosso. Mentre, la Russia sul fronte ucraino, sta sfruttando l'opportunità di aumentare i suoi guadagni, sono emersi seri dubbi a nome del blocco occidentale in termini di sostegno a due conflitti allo stesso tempo.

Quasi l'11-12% del trasporto mondiale di Bab al-Mandeb e del Mar Rosso avviene attraverso questa linea. Anche il trasporto di petrolio viene effettuato attraverso questa linea. In particolare, la linea più vicina tra Europa e Asia si trova in questo punto e di conseguenza qui è stata progettata l'infrastruttura logistica. Comunque, da quando gli Houthi (Movimento Ansarullah), con sede nello Yemen, in risposta ai massacri di Israele a Gaza, hanno dichiarato che avrebbero preso di mira ogni nave diretta ai porti israeliani dichiarando guerra a Israele, abbiamo iniziato a vedere che le grandi navi sono state prese di mira una dopo l'altra. Se a volte gli Houthi hanno colpito queste navi con droni kamikaze e missili guidati, di tanto in tanto le hanno sequestrate direttamente sbarcando. Le più grandi società di logistica del mondo hanno annunciato che non utilizzeranno questa rotta. Esiste un percorso alternativo intorno al Capo di Buona Speranza, ma ritarda le relative spedizioni di almeno 2 settimane e provoca un enorme aumento dei costi. Se da un lato è una grave minaccia per Israele, dall'altro si è trasformata in una minaccia per il commercio globale e per la sicurezza degli approvvigionamenti europei. Gli Stati Uniti vogliono minimizzare questa minaccia formando una task force che comprende Paesi come la Spagna, il Regno Unito e il Bahrein, ma come si evince dalle dichiarazioni del leader degli Houthi, Abdul Malik al Houthi, gli Houthi e naturalmente l'Iran, che ne è il principale sostenitore, non sembrano avere intenzione di fare marcia indietro in questo contesto. È improbabile che eventuali attacchi aerei possano scoraggiare gli Houthi.

Mentre tutto ciò accade nel Mar Rosso, ci sono importanti sviluppi anche sul fronte ucraino. Si vede che, mentre la Russia rafforza la sua posizione giorno dopo giorno, l'Ucraina non può ottenere gli aiuti promessi dall'Occidente. Il Congresso degli Stati Uniti è poco disposto a concedere nuovi aiuti. Mentre Israele è sostenuto militarmente/politicamente/economicamente, la capacità di aiuto dei Paesi occidentali all'Ucraina sta raggiungendo i suoi limiti. La situazione attuale non sembra essere sostenibile e, in questo contesto, la retorica del cessate il fuoco diventerà più forte sia sulla linea Israele-Gaza che sulla linea Ucraina-Russia.

In ogni caso, i segnali provenienti in particolare da Netanyahu non lasciano ben sperare che favoriscano un cessate il fuoco permanente. In questo caso, l'isolamento di Israele e le pressioni degli Stati Uniti su Israele possono parzialmente produrre risultati, però potremmo prevedere che i massacri a Gaza continueranno per un po'. Per quanto riguarda l'Ucraina, la possibilità di portare l'Ucraina al tavolo con la Russia sull'attuale realtà militare sembra essere un'opzione. Tuttavia, non è chiaro se l'amministrazione Zelensky accetterà le pressioni in questo contesto.

 



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