La politica della Türkiye sulla Siria nel nuovo periodo

L’approfondimento in merito di Can Acun, ricercatore per la politica estera /SETA.

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La politica della Türkiye sulla Siria nel nuovo periodo

Dopo le cruciali elezioni in Türkiye, il Presidente Erdoğan è stato rieletto Presidente e l'Alleanza del Popolo ha ottenuto la maggioranza nel parlamento. Ma cosa significano questi risultati per la politica della Türkiye in Siria? Come andrà avanti la possibile politica della Türkiye guidata da Erdoğan e dal suo nuovo gabinetto per quanto riguarda i negoziati con il regime di Assad, la lotta contro il terrorismo e la questione dei rifugiati?

La Türkiye è andata alle urne il 14 ed il  28 maggio, e in queste elezioni cruciali l'Alleanza del Popolo, guidato da Recep Tayyip Erdoğan, ha vinto sia la maggioranza nel parlamento sia la presidenza. Di conseguenza, Erdoğan guiderà il paese per altri cinque anni. Questo nuovo periodo, definito da erdoğan come il "Secolo della Türkiye", avrà conseguenze sia per la Türkiye stessa sia per la politica regionale e globale. La Türkiye è diventata una potenza globale che cerca di essere un attore non solo regionale. Tuttavia, in questo articolo ci concentreremo sugli effetti della nuova era di Erdoğan sulla politica turca in Siria.

In questa nuova era, si può capire come la politica estera della Türkiye, soprattutto in Siria, prenderà forma prendendo in considerazione le scelte del nuovo gabinetto presieduto da Erdoğan. La nomina di Hakan Fidan, l’ex capo dei servizi segreti (MIT), come Ministro degli Affari Esteri è particolarmente significativa. Hakan Fidan è stato capo del servizio segreto turco per lunghi anni, contribuendo significativamente allo sviluppo tecnico e operativo dell'agenzia. È stata una figura chiave nel dirigere tutte le attività militari, di intelligence e politiche della Türkiye nelle zone di conflitto come Iraq, Siria e Libia. 

Il fatto che ora prenderà direttamente la responsabilità della politica estera sarà un segno di continuità per la politica turca seguita in Iraq e Siria. Allo stesso modo, anche il Capo di Stato Maggiore Generale, Yaşar Güler, ha un profilo simile. Egli è una figura che ha sostenuto politicamente e gestito sul campo le operazioni militari oltre i confini della Türkiye in Iraq e Siria. Yaşar Güler è stato nominato Ministro della Difesa nel nuovo gabinetto di Erdoğan, il che significa che le attuali operazioni militari continueranno. E Ibrahim Kalın, che in precedenza ricopriva il ruolo di portavoce di Erdoğan e in un certo senso svolgeva il ruolo di Consigliere per la Sicurezza Nazionale, ora è stato nominato a capo del MIT al posto di Fidan. Questi tre nomi, come sostenitori delle politiche proattive di Erdoğan e in armonia tra loro, mostrano la continuità nella politica estera relativa a ciascun paese. Pertanto, possiamo presumere che la politica chiave della Türkiye in Siria non cambierà.

Le sfide riguardanti la Siria rimangono invariate per il nuovo gabinetto. Soprattutto la creazione di uno stato terrorista da parte del PKK, attraverso il suo ramo siriano PYD/YPG, soprattutto nella regione nord-orientale della Siria lungo l'Eufrate, minaccia la sicurezza nazionale della Türkiye al primo piano. Nonostante la Türkiye abbia fatto seri colpi all'organizzazione attraverso operazioni militari oltre  confine, l'organizzazione continua a mantenere la sua presenza grazie al supporto degli Stati Uniti. L’Organizzazione terroristica cerca di trarre beneficio dalle risorse naturali del paese e cerca anche di influenzare ideologicamente la popolazione. Tuttavia, la questione principale per la Türkiye non riguarda solo l'organizzazione terroristica.

1. La lotta contro il terrorismo, eliminando completamente lo stato terroristico che il PKK/YPG sta cercando di creare nella regione con il sostegno degli Stati Uniti.

2.Una soluzione politica che difende l'integrità territoriale della Siria, integrando gli oppositori nel sistema politico e esortando il regime di Assad adottare le riforme e a democratizzarsi.

3. La ricostruzione della Siria per ripristinare la sicurezza e la stabilità, permettendo ai rifugiati di tornare nei loro paesi.

La Türkiye continuerà a plasmare la politica sulla Siria non solo nella lotta contro il terrorismo, ma anche in base ai punti già citati sopra. Attualmente, il successo dei negoziati politici condotti con la mediazione della Russia con il regime di Assad avrà un ruolo determinante. Se si potranno trovare compromessi parziali, anche se al momento sembra molto difficile, la Türkiye potrà ottenere ciò che desidera attraverso il dialogo politico. Tuttavia, in caso contrario, sarà costretta a continuare le operazioni militari. Nel farlo, cercherà di garantire la sua sicurezza nazionale traendo vantaggio dai conflitti tra Stati Uniti, Russia e Iran. 

 


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