Israele continua a bombardare i civili a Gaza
La maggior parte delle vittime sono neonati, bambini e donne....
Ennesimo massacro di Israele a Gaza davanti agli occhi del mondo…
Secondo i primi rilevamenti, 500 persone hanno perso la vita nel bombardamento israeliano condotto contro l'ospedale battista di Al-Ahly, a Gaza.
Il portavoce del Ministero della Salute di Gaza, Ashraf al-Qudra riferendo che 500 persone sono state uccise nel bombardamento condotto contro l'ospedale battista di Al-Ahly, ha dichiarato:
"Il massacro all'Ospedale Battista è unico e indescrivibile. Le strutture sanitarie di Gaza stanno per esaurirsi. Siamo a poche ore dal dichiarare l'effettivo esaurimento delle strutture di di trattamento medico".
La maggior parte delle vittime sono neonati, bambini e donne.
Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha dichiarato 3 giorni di lutto in seguito a tale tragedia.
Nel frattempo, la Palestina ha dichiarato che l'attacco degli aerei da guerra israeliani all'ospedale battista di Al-Ahly a Gaza è un "crimine di guerra".
Sull'account Facebook del Ministero degli Affari Esteri è stata rilasciata una dichiarazione sull'attacco israeliano.
Nella dichiarazione si sottolinea che gli aerei da guerra israeliani hanno commesso un "crimine di guerra" prendendo di mira l'ospedale battista di Al-Ahly a Gaza, che è anche un crimine contro l'umanità.
Continuano, gli attacchi dell'esercito israeliano contro la Striscia di Gaza, iniziati il 7 ottobre.
Le forze israeliane hanno attaccato la regione di Jibalya e il campo profughi di Nusayrat nella Striscia di Gaza, nonché i quartieri di Yarmouk e Zeitoun dall'aria e dal mare. Altre 30 persone circa sono state uccise negli attacchi aerei che hanno colpito case nel nord della Striscia di Gaza.
Un panificio è stato preso di mira nel campo profughi di Nusayrat e almeno 2 palestinesi sono stati uccisi nell'attacco. Il panificio in questione produceva pane per i palestinesi che si erano rifugiati nel campo da altre regioni.
Tre palestinesi, tra cui un bambino, sono stati uccisi negli attacchi a Khan Yunus, nel sud della Striscia di Gaza.
