Ned Price: “Gli stretti legami con la Cina non compenseranno le sanzioni contro la Russia”

Price ha sottolineato che una possibile invasione avrebbe costi finanziari molto pesanti per la Russia,..

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Ned Price: “Gli stretti legami con la Cina non compenseranno le sanzioni contro la Russia”

Il portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, Ned Price ha affermato che gli sforzi della Russia per avvicinarsi alla Cina per ridurre l’effetto delle sanzioni statunitensi, che sarebbero imposte in caso di invasione dell'Ucraina, non aiuteranno Mosca a sostenere il costo economico.

Alla conferenza stampa quotidiana il portavoce Price, che ha rilasciato dichiarazione sulla crisi Russia-Ucraina, ha ribadito la disponibilità di Washington a imporre severe sanzioni contro Mosca in caso di aggressione contro l'Ucraina.

Price rispondendo alla domanda secondo cui la Russia sta cercando di stabilire relazioni più strette con la Cina per ridurre l'impatto di queste sanzioni, ha affermato che l'invasione dell'Ucraina riguarderà non solo questo paese e l'Europa, ma anche i paesi al di fuori della regione, inclusa la Cina.

Il portavoce Price ha riferito che il segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, in un incontro con il suo omologo cinese, il ministro degli Esteri Wang Yi, aveva detto a quest'ultimo che la sicurezza globale e i rischi economici posti dall'aggressione russa sarebbero enormi e ha ricordato che anche la Cina sarebbe colpita da questi.

Price sottolineando che una possibile invasione avrebbe costi finanziari molto pesanti per la Russia, ha aggiunto:

"Se la Russia pensa di essere in grado di compensare alcune di queste conseguenze, mitigare alcune di queste conseguenze costruendo un rapporto più stretto con la Cina, la situazione non è così. In realtà renderà l'economia russa più fragile sotto molti aspetti. Ad esempio, se si guarda da dove provengono i materiali di base delle tecnologie di base, provengono ancora dall'Occidente. Si privano della capacità di effettuare transazioni con l'Occidente, di importare dall'Occidente, dall'Europa, dagli Stati Uniti (USA), riducono notevolmente la propria capacità produttiva e il potenziale innovativo."


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