La protagonista di "Harry Potter", Emma Watson mostra solidarietà alla Palestina

L'attrice britannica, Emma Watson, protagonista femminile di Harry Potter, sul suo account di social media ha condiviso il suo sostegno alla lotta palestinese.

Watson, di origini britannica, diventata famosa per il suo ruolo di Hermione Granger nei film di "Harry Potter", ha postato un post sul suo account Instagram, dove gli attivisti pro-palestinesi “Bad Activist Collevtiv” marciano con striscioni con la scritta "Solidarietà è azione".

Watson ha accompagnato il suo post con una citazione della studiosa anglo-australiana Sara Ahmed, secondo la quale "La solidarietà non presuppone che le nostre lotte siano le stesse lotte, o che il nostro dolore sia lo stesso dolore, o che la nostra speranza sia per lo stesso futuro. La solidarietà include impegno e lavoro, così come il riconoscimento che viviamo su un terreno comune, anche se non abbiamo gli stessi sentimenti, le stesse vite o gli stessi corpi”.

Il post di Watson è stato molto apprezzato dagli utenti di Instagram pro-palestinesi alcuni dei quali hanno espresso la loro gratitudine alla famosa attrice utilizzando gli hashtag #FreePalestine, #PalestineWillBeFree e l'emoji della bandiera palestinese.

L'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Gilad Erdan, ha criticato duramente il post di Watson, attaccandola su Twitter, dicendo: "La finzione può funzionare in Harry Potter, ma non funziona nella realtà". A lui si è unito il suo predecessore, Danny Danon, che ha accusato l'attrice britannica di essere "antisemita".

D'altra parte, Leah Greenberg, uno dei direttori del gruppo di difesa progressista Indivisible Guide, affermando di non essere d'accordo con le accuse dell'ex ambasciatore Danon, ha dichiarato che l'antisemitismo è stato trasformato in un'arma completamente cinica e maligna.

Emma Watson, laureata al Dipartimento di Lingua e Letteratura Inglese presso la Brown University negli Stati Uniti, oltre ai suoi studi presso l'Università di Oxford, è impegnata in attività di volontariato come ambasciatrice di buona volontà dell'Unità femminile delle Nazioni Unite.