Ostaggi Libia, Gentiloni: nessun riscatto è stato pagato
Il ministro degli Esteri, nel corso dell'audizione, ha ribadito che l'Italia al momento esclude un proprio intervento militare in Libia - "non è un teatro facile per esibizioni muscolari, il governo non si farà influenzare da radiose giornate interventist
ROMA (Reuters) - Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha escluso oggi che sia stato pagato un riscatto per la liberazione dei due ostaggi italiani rapiti in Libia.
"Non è stato pagato alcun riscatto", ha detto il capo della Farnesina, riferendo in Senato sulla vicenda di Filippo Calcagno e Gino Pollicardo, due dei quattro dipendenti della Bonatti rapiti in Libia nel luglio 2015 e liberati la scorsa settimana durante un raid delle forze di sicurezza locali contro un nascondiglio dello Stato Islamico. Gli altri due - Fausto Piano e Salvatore Failla - erano stati uccisi precedentemente in uno scontro a fuoco.
Il ministro degli Esteri, nel corso dell'audizione, ha ribadito che l'Italia al momento esclude un proprio intervento militare in Libia - "non è un teatro facile per esibizioni muscolari, il governo non si farà influenzare da radiose giornate interventiste".
Ieri il premier Matteo Renzi, nell'ambito di un vertice bilaterale a Venezia con il presidente francese Francois Hollande, aveva avvertito però i libici che "il tempo a loro disposizione non è infinito".
In Libia perdura una situazione di caos con il Paese senza un governo e alcune aree in mano all'Isis, mentre si moltiplicano le speculazioni circa pressioni da parte degli alleati per un intervento militare italiano.
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