Rai, Renzi si prepara a riforma in tre mosse

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Rai, Renzi si prepara a riforma in tre mosse

ROMA (Reuters) - Il governo punta a modificare entro l'anno le norme sulla Rai[RAI.UL] per renderla più indipendente dai partiti con tre mosse destinate a sollevare un polverone politico, ha riferito oggi a Reuters una fonte a conoscenza del dossier.

Matteo Renzi vuole presentare entro marzo un disegno di legge che modifichi la legge Gasparri sul sistema radio-televisivo in base alla quale 7 dei 9 membri del consiglio di amministrazione della tv pubblica vengono nominati dal Parlamento e 2, compreso il presidente, dall'azionista di riferimento Tesoro.

L'obiettivo è quello di creare un "trust" che nomini i nuovi vertici Rai e crei la figura dell'amministratore delegato, ha detto la fonte.

Il controllo della Rai in Italia è di cruciale importanza, perché la radio-tv pubblica è da sempre la principale fonte di informazione dei cittadini ed è anche la prima azienda culturale del paese, che dà lavoro a migliaia di persone.

Per costruire il nuovo volto della "media company" il premier e il suo staff hanno chiesto a diversi esperti italiani "contributi" via email.


I TRE PASSI E LA RISTRUTTURAZIONE GUBITOSI DELLE NEWS

L'attuale cda Rai scade a maggio, ma può continuare a operare in regime di proroga almeno per qualche mese. Per questo motivo Renzi - che ha convocato venerdì deputati e senatori del suo partito per parlare anche di riforma Rai - punta a fare del ddl una priorità, spingendo perché il Parlamento la approvi entro le ferie estive.

Il segretario del Pd, ha ribadito ieri da Parigi, non esclude di ricorrere a un decreto, se l'opposizione cercasse di fare ostruzionismo.

La seconda mossa del governo è quella di riformare entro l'anno il canone radiotelevisivo, che oggi è il più basso in Europa ma che ha anche il maggior tasso di evasione. Secondo la fonte, l'ipotesi resta quella di trasferire il canone sulla bolletta elettrica, nonostante l'opposizione del settore e dello stesso presidente dell'authority per l'energia.

Il terzo punto è quello di anticipare al 2015 la nuova convenzione pubblica fra Rai e Stato (quella attuale è del 1994) che scade nel 2016, ha detto la fonte.

Intanto, domani, il cda Rai potrebbe varare una prima riforma, quella delle news, presentata dal direttore generale Luigi Gubitosi. Prevede integrazioni, fusioni e sinergie tra le testate ed è contestata dai giornalisti.


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