Quirinale, Renzi: Napolitano lascerà Colle "in queste ore"

Le dimissioni di Napolitano, che aveva già annunciato l'intenzione di dimettersi al termine della presidenza italiana dell'Ue, sono attese per domani mattina.

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Quirinale, Renzi: Napolitano lascerà Colle "in queste ore"

ROMA (Reuters) - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si dimetterà nelle prossime ore aprendo la strada a una elezione che metterà alla prova la leadership del presidente del Consiglio e la capacità dell'Italia di sventare uno scenario tipo Grecia con il ricorso al voto anticipato.

"Vorrei che il Parlamento europeo portasse il proprio saluto a Giorgio Napolitano, convinto europeista, che in queste ore lascerà il proprio incarico", ha detto Renzi al parlamento di Strasburgo concludendo il periodo di guida dell'Unione.

Le dimissioni di Napolitano, che aveva già annunciato l'intenzione di dimettersi al termine della presidenza italiana dell'Ue, sono attese per domani mattina.

Entro 15 giorni, il presidente della Camera Laura Boldrini dovrà convocare il Parlamento in seduta congiunta integrato da 58 rappresentanti delle Regioni per l'elezione del successore.

Le funzioni supplenti di capo dello Stato saranno assunte dal presidente del Senato Pietro Grasso che le eserciterà da un ufficio appositamente attrezzato a palazzo Giustiniani.

La procedura di votazione, a scrutinio segreto, si presta tradizionalmente a sorprese e a regolamenti di conti che rendono l'esito incerto.

Renzi deve gestire lo scontento di quanti nel suo partito non condividono le scelte fatte sulla riforma del lavoro e sulle riforme istituzionali.

Se il suo candidato non passasse, la leadership del premier verrebbe messa in crisi e le elezioni anticipate non potrebbero essere escluse.

Nei giorni scorsi Renzi ha detto di prevedere l'elezione del nuovo capo dello Stato al quarto scrutinio, quando il quorum scenderà dai due terzi (pari a 673 voti) necessari nelle prime tre votazioni alla maggioranza assoluta (505 voti su 1.009) dalla quarta.

Il Pd potrà contare su circa 450 grandi elettori.

Il presidente del Consiglio non si è finora sbilanciato sui nomi dei candidati alla successione di Napolitano, mostrando attenzione a portare il Pd unito all'appuntamento dopo le divisioni di questi mesi.

Fra i nomi di possibili candidati al Quirinale sono circolati in questi giorni quelli di Romano Prodi e di Pier Carlo Padoan, ma anche quelli di altri esponenti del Pd quali Walter Veltroni, Anna Finocchiaro e Sergio Mattarella (oggi giudice costituzionale).

Sempre da Strasburgo Renzi ha detto che per il successore "la Costituzione definisce un profilo di arbitro saggio, non di giocatore di una delle due squadre [...], con rilevanti responsabilità nella vita quotidiana e rilevantissime responsabilità in alcuni momenti storici". Per questo è necessario "individuare una personalità di grande livello".

La scelta del nuovo Capo dello Stato arriva mentre perdura la difficile crisi economica e il Parlamento è impegnato su cruciali riforme come quelle istituzionali, con la fine del bicameralismo perfetto, e una nuova legge elettorale.

Si tratta di riforme più volte sollecitate dallo stesso Napolitano in questi anni e, non a caso, proprio ieri, a poche ore dalle sue dimissioni, il capo dello Stato ha voluto al Quirinale il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi per essere informato sul percorso parlamentare dei due disegni di legge.

I riferimenti di Renzi al ruolo di "arbitro" del capo dello Stato sono una indiretta citazione delle premure di Napolitano su questi temi negli ultimi mesi, premure che devono essere fatte proprie a parere del premier anche dal successore.

Domani mattina si riunirà la segreteria del partito, giovedì mattina Renzi incontrerà il gruppo parlamentare del Senato, venerdì ci sarà invece la direzione Pd.

 


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