Ferrari, Marchionne al posto di Montezemolo dal 13 ottobre

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Ferrari, Marchionne al posto di Montezemolo dal 13 ottobre

MILANO/MARANELLO (Reuters) - Luca Cordero di Montezemolo lascerà la presidenza di Ferrari a Sergio Marchionne il prossimo 13 ottobre, data del possibile debutto a Wall Street della controllante Fiat-Chrysler.

Il passaggio di consegne, annunciato stamane dopo giorni di indiscrezioni e dichiarazioni, è storico. A un personaggio, Montezemolo, legato alle vicende Ferrari da sempre (la prima volta a 26 anni come responsabile della squadra corse e assistente di Enzo Ferrari), subentra l'uomo del salvataggio del gruppo Fiat, che sino a oggi ha avuto poco a che fare con le vicende del Cavallino. Da Montezemolo, che ha caratterizzato la Ferrari come marchio indipendente da Fiat, si passa a Marchionne che la caratterizzerà probabilmente come brand prestigioso al servizio del gruppo.

Anche se oggi, durante la conferenza stampa di Maranello con Montezemolo, Marchionne ha detto che l'attività di Ferrari non sarà integrata in quella di Fiat Chrysler ed ha smentito l'ipotesi, cara agli analisti, di un polo del lusso con Alfa e Maserati.

"Vogliamo proteggere l'integrità della realtà Ferrari e non farla inquinare dal sistema automobilistico mass market" ha spiegato oggi. Unica cesura con il passato già annunciata è quella di aumentare gradualmente la produzione rispetto al tetto di 7.000 unità fissato da Montezemolo.

Rimane il fatto che la data scelta per il cambio al vertice ha un alto valore simbolico. In coincidenza con la quotazione negli Usa, Marchionne - con l'appoggio di John Elkann - porta sotto di sè anche la Ferrari, il marchio più conosciuto nel mondo del gruppo Fiat per i suoi successi in F1 e per le sue ambitissime auto da strada. E, nella strategia di valorizzazione di Fca negli Usa, la presenza nel gruppo di Ferrari, che già oggi garantisce alti margini, avrà probabilmente un ruolo non trascurabile.


BORSA PREMIA ANNUNCIO, SCOMMETTE SU POLO CON MASERATI E ALFA

In borsa l'annuncio del cambio al vertice ha sostenuto il titolo Fiat che, arrivato a sfiorare il +3%, ha limato il rialzo sulle parole di Marchionne che spengono, almeno per il momento, le ipotesi di cambiamento.

Tra gli analisti, infatti, non si ragiona solo attorno alla creazione di un polo del lusso a tre, ma anche di un possibile scorporo di Fca già qualche mese dopo la quotazione a Wall Street. Uno scenario che contemplerebbe anche la possibile quotazione a parte del nuovo polo e consentirebbe di finanziare il rilancio di Alfa Romeo e ridurre la necessità di un aumento di capitale del Lingotto..

Nella nota diffusa stamane Marchionne ha riconosciuto a Montezemolo, presidente dal 1991, di aver "portato l'azienda ad un livello tecnologico e organizzativo di eccellenza" e di aver "ottenuto importanti risultati economici".

Ma ha ricordato anche le recenti incomprensioni sul potenziale della Ferrari, emerse con forza nel week-end, con Montezemolo che ribadiva da Monza la sua disponibilità a rimanere alla guida della Ferrari per altri tre anni e ricordava che la società di Maranello chiuderà il 2014 con risultati economici e finanziari record. Mentre, 24 ore dopo, da Cernobbio, Marchionne sosteneva che non erano accettabili sei anni, gli ultimi, senza successi in F1 e rafforzava il messaggio, affermando che "nessuno è indispensabile". E nella conferenza stampa congiunta di oggi anche se i toni tra i due sono stati cordiali le differenze sono rimaste.

Sullo sfondo anche i numerosi impegni extra-Ferrari di Montezemolo: co-fondatore di Ntv, vice-presidente di Unicredit, creatore del movimento politico Italia Futura. E, con buone probabilità, futuro presidente di Alitalia.

Adesso si apre una nuova pagina.

 


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