Gli incontri del ministro Cavusoglu nell'ultimo giorno della sua visita negli USA

Durante l'incontro si è discusso anche dell'accordo sul corridoio del grano mediato dalla Türkiye e delle questioni degli aiuti umanitari in Siria...

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Gli incontri del ministro Cavusoglu nell'ultimo giorno della sua visita negli USA

Il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu ha avuto un'intensa maratona diplomatica nell'ultimo giorno della sua visita negli Stati Uniti.

Il ministro Cavusoglu ha discusso dell'iniziativa 'rifiuti zero' con il Presidente della 77esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Csaba Korosi.

In un suo post che ha condiviso sul suo account Twitter, Cavusoglu ha scritto:

"Con Korosi abbiamo trattato la nostra iniziativa “rifiuti zero”, avviata sotto gli auspici della signora Emine Erdogan".

Durante l'incontro si è discusso anche dell'accordo sul corridoio del grano mediato dalla Türkiye e delle questioni degli aiuti umanitari in Siria.

A seguito, il ministro Cavusoglu ha proseguito i suoi contatti presso la “Casa turca” a New York.

Cavusoglu negli incontri coi consoli generali della Türkiye negli Stati Uniti e in Canada, ha affermato:

"Siamo con i nostri cittadini ovunque nel mondo".

Il ministro Cavusoglu nel post che ha condiviso in merito all’incontro coi rappresentanti della comunità siriana negli Stati Uniti, ha scritto:

"Abbiamo ribadito il nostro sostegno al processo politico ai sensi della risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite".

Mentre, nel video condiviso sul suo account sui social media, in cui il ministro degli esteri turco ha valutato la sua visita negli Stati Uniti, ha affermato:

"I nostri colloqui sono utili per le relazioni bilaterali.

La modernizzazione degli F-16 e l'acquisto di nuovi F-16 sono stati tra i punti importanti della nostra agenda.

Abbiamo valutato il punto raggiunto nel processo di adesione della Svezia e della Finlandia alla NATO.

Abbiamo affermato che dovrebbe essere interrotto il sostegno dato all'organizzazione terroristica separatista PKK/YPG nel contesto della Siria.”



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