Cavusoglu, conferenza stampa congiunta con Lavrov ad Antalya

Durante l'incontro i ministri hanno discusso sullo stato e sulle prospettive per lo sviluppo dei rapporti bilaterali, così come questioni cruciali dell'agenda regionale e internazionale, la situazione in Siria, Libia, Afghanistan e Karabakh.

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Cavusoglu, conferenza stampa congiunta con Lavrov ad Antalya

Continueremo a lavorare con la Russiain Siria. Lo ha detto il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu durante la conferenza stampa congiunta, con il suo omologo russo Sergei Lavrov ad Antalya.

Durante l'incontro i ministri hanno discusso sullo stato e sulle prospettive per lo sviluppo dei rapporti bilaterali, così come questioni cruciali dell'agenda regionale e internazionale, la situazione in Siria, Libia, Afghanistan e Karabakh.

“Abbiamo parlato della situazione in Siria, in Libia, in Afghanistan, e in Karabakh. Continueremo a collaborare con la Russia per il mantenimento della pace politica in Siria. Attualmente il processo di Astana sembra come il meccanismo migliore per la Siria” ha detto Cavusoglu.

A proposito della Libia il ministro ha precisato che  l’unita’ politica e territoriale della Libia occupa uno spazio di primo piano per tutte le parti.

I due ministri hanno messo sul tavolo anche il certificato Covid. “Abbiamo trasmesso alla parte russa la nostra proposta sul certificato Covid”.

Cavusoglu ha risposto anche a una domanda sul Canal Istanbul. “Il traffico di navi sul Bosforo rappresenta un serio rischio. Canal Istanbul non ha alcun effetto sull’accordo di Montreux e ne’ l’accordo di Montreux ha alcun effetto sul Canal İstanbul”.

Dal canto suo il ministro russo ha precisato che continueranno i lavori per la continuazione del traffico di turismo con la Turchia. “I russi considerano la Turchia come  destinazione attraente. Contineremo i nostri lavori per la continuazione del traffico di turismo con la Turchia”.

A proposito sull’accordo di Montreux, Lavrov ha espresso la sua soddisfazione per la collaborazione con i colleghi turchi. “La costruzione del Canal İstanbul non aprira’ la strada alla presenza delle unita’ militari di paesi stranieri”.



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