Pressione e minaccia da FETO ai turchi in Belgio

Circa 60 ragazzi che hanno tenuto una manifestazione il 15 luglio, la notte del fallito golp ein Turchia, sono stati chiamati dalla polizia belgio sulle accuse dei seguaci del FETO a Beringen in Belgio.

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Pressione e minaccia da FETO ai turchi in Belgio

Circa 60 ragazzi che hanno tenuto una manifestazione il 15 luglio, la notte del fallito golp ein Turchia, sono stati chiamati dalla polizia belgio sulle accuse dei seguaci del FETO a Beringen in Belgio.

L’organizzazione terrorista fethullahista (FETO) ha lanciato una denuncia alla polizia sui turchi residenti in Belgio perchè hanno protestato il tentativo di golpe. Un commerciante, sostenitore del FETO, invece ha minacciato di trasformare Beringen in un mare di sangue.

La polizia belgio chiama ad uno ad uno i giovani turchi, che hanno protestato il tentativo di golpe il 15 luglio, a testimoniare, sulle accuse dei seguaci di FETO. I seguaci di FETO accusano questi giovani a provocare il popolo e danneggiare alle istituzioni di FETO.

“La causa principale dell’interrogatorio è opprimere e scoraggiare”

Said Bataray, che ha parlato ai microfoni dell’Agenzia di Anatolia, dietro questo intettrogatorio ci sono i membri di FETO. “Sono stati chiamati circa 60 ragazzi dalla polizia. La causa principale di questo interrogatorio è opprimere  e scoraggiare. Aspettiamo supporto legale dalla autorità e dalla organizzazioni non governative” ha detto Bataray.

La reazione contro i golpisti hanno offeso i seguaci di FETO

Nesim Ciftci, una ragazza chiamata dalla polizia, ha espresso che la notte di golpe ha pubblicato un messaggio. “La polizia mi ha chiamato e ha dimostrato il mio messaggio, tradotto dal turco nella lingua fiamminga. Pero il mio messaggio non includeva una reazione u un insulto ne alla comunità di Gulen e ne ai suoi seguaci in Belgio. Ho criticato solo i golpisti. Pero questo messaggio ha offeso i seguaci di Gulen” ha detto Ciftci.

Minaccia di strage da un commerciante Fethullaista

Serkan Özver, un altro avversario di FETO, spiegano come sono stati mobilizzati e hanno reagito dopo il tentativo di golpe, ha aggiunto: "Ci siamo uniti. I membri del FETO che non accettando questo, hanno cominciato ad attaccare da ogni parte, per il nostro boicottaggio verso loro. Cercano di scoraggiarci. Continuamente si stiamo chiamando dalla polizia per l'interrogatorio"

Ozver sottolineando che i membri del FETO stano mostrando se stessi come vittime, e dicendo che un commerciante Fethullaista boicottato, li ha minacciato ha aggiunto: "Il commerciante dice “Se fallisco a causa del vostro boicottaggio o se si getta un sasso nel mio negozio, trasformerò la città (Beringen) in un bagno di sangue". E questo si fa davanti alla polizia belga. Quando alcuni giovani domandano alla polizia 'Non intervenite? Essi stanno minacciando', loro rispondono che parla in turco e non capiscono che dica. E poi mi chiamano alla stazione di polizia per l'interrogatorio"

La minaccia del "bagno di sangue" entra nei dati della polizia

Özver continua dicendo che ha informato la polizia circa la minaccia. "Come mi chiamate per un interrogatorio, con falso informazione, anch’io voglio fare una denuncia. Quell’uomo mi ha minacciato. Chiamate anche quell’uomo. La polizia belga ha cercato di convincermi a ritirare la mia denuncia. Peggio hanno scritto nella mia testimonianza. Ho insistito per la denuncia, ma non è stato preso in considerazione" Özver ha sottolineato che anche se sono passati diversi giorni, quella persona non è stato chiamato alla stazione di polizia.


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