Agenda - Il movimento globale della coscienza condanna Israele

L’approfondimento in merito di Can Acun, il ricercatore per la politica estera/SETA.

2068231
Agenda - Il movimento globale della coscienza condanna Israele

Sono passate settimane dal 7 ottobre, ma Israele continua senza pietà ad attaccare Gaza. Nella Striscia di Gaza sotto assedio , due milioni e mezzo di persone sono rimaste bloccate. Finora, più di 13.000 Palestinesi hanno perso la vita negli attacchi aerei e terrestri, la maggior parte dei quali sono donne e bambini.  Ancora una volta, stiamo assistendo a un genocidio che si sta svolgendo sotto i nostri occhi, pero i leader dei paesi occidentali continuano a sostenere Israele. Tuttavia, evidentemente cresce una  sensibilizzazione globale, con persone unite e arrabbiate contro Israele e i suoi crimini. 

Non fermano gli attacchi di Israele su Gaza. La città, da lunghi anni sotto assedio, è stata presa di mira con attacchi aerei appena dopo il 7 ottobre, dell'esercito israeliano che avanza anche via terra, dividendo Gaza in due parti, come nord e sud. Israele ha concentrato i suoi attacchi di terra nella parte settentrionale, cercando di eliminare le strutture di resistenza, ma al momento è difficile dire che ha ottenuto successi militari significativi. I gruppi di resistenza legati a Hamas, come le brigate al-Qassam e altre piccole formazioni, stanno esercitando una seria resistenza militare alle forze israeliane nelle zone residenziali, costituendo elementi di forza asimmetrica. Israele ha subito la perdita di numerosi carri armati e veicoli corazzati. Anche molti soldati israeliani hanno perso la vita durante i combattimenti, nonostante un calo sul fronte israeliano, i lanci di missili continuano.

La strategia e il piano d'azione di Israele rimangono indecisi. Puo’ darsi che, dopo aver ottenuto ciò che desidera a nord, l’Israele potrebbe dirigersi verso il sud, ma sorgono dubbi sulla sua efficacia. Inoltre, si è mobilitato un movimento globale di coscienza indipendente dalle autorità all'interno della comunità internazionale. Dall'Occidente all'Oriente, dal Nord al Sud, le persone unite in tutto il mondo  hanno svolto le le manifestazioni per sfogare la rabbia nei confronti di Israele, rifiutando apertamente il genocidio sotto gli occhi del mondo. Questa situazione alla fine colpirà anche i governi occidentali e dara’ un impatto sulle loro politiche.

Israele potrebbe avere successo o meno dal punto di vista militare a Gaza, ma a parte questo, a medio e lungo termine sarà il più grande perdente, condannato già nella sensibilizzazione collettiva per i suoi atti che feriscono la coscienza globale e i tentativi di genocidio.

 



NOTIZIE CORRELATE