Direzione Türkiye

ll Caffé turco e i suoi segreti

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Il 1 ottobre si é celebrata la giornata mondiale del caffé e il riferimento alla tradizione turca é quindi d’obbligo. Il caffé turco é’ un vero e proprio patrimonio nella cultura del Paese in quanto rappresenta un elemento indispensabile nella ritualitá quotidiana dei turchi. Il Türk Kahvesi diviene, dunque, un piacevole intermezzo nelle giornate lavorative, ma é anche un invito a intrattenere una conversazione e ad allietare la permanenza degli ospiti. Nelle occasioni più ufficiali viene servito sia per chiedere la mano della sposa che durante le festivitá religiose. Dİ per sé, questa bevanda é la vera punta di diamante di una cultura che si é diffusa nel sedicesimo secolo, vantando una storia lunga circa cinquecento anni. Nonostante il nome, questa bevanda a base di caffeina non è originaria della Türkiye: nel XVI secolo fu presentato a un governatore ottomano di stanza nello Yemen, da dove è noto che effettivamente provenga. Il governatore ottomano lo raccomandò quindi al sultano Solimano il Magnifico, che lo rese popolare a Istanbul così come nei paesi e nelle regioni vicine. E, poiché le persone in ogni regione davano la propria interpretazione alla ricetta, sono nate nuove bevande e metodi di preparazione, come il caffé greco e quello armeno. Il caffé turco é un prodotto talmente tanto usato e diffuso in Türkiye che le stime narrano di un consumo pro-capite di più di un kilo all’anno. Il suo metodo di tostatura sarebbe talmente peculiare che é riconosciuto come ‘primo al mondo’ nel suo genere, fattore che certamente contribuisce alla particolaritá del suo sapore. Non e’ un caso, infatti, che il caffé turco sin dal 2013 sia iscritto nella lista dell’ereditá e del patrimonio culturale dell’Unesco. Diffuso in più di 400 Paesi, questa miscela assume diverse fragranze e connotazioni, non solo in base alle zone geografiche di provenienza, ma anche soprattutto in base ai gusti. La sua tostatura puòessere leggera, e quindi dar vita a cinquanta diversi tipi di intensitá e gusto, o media con cinquananove gradazioni o ancora più scura con ben sessantacinque fragranze diverse. Per la  preparazione del caffé é necessaria una speciale caffettiera chiamata cezve o ibrik: alla polvere si aggiunge l’acqua, e talvolta allo zucchero, in base alle preferenze del palato; il tutto viene fatto bollire sul fuoco fino a quando non si addensa, quindi il Türk Khavesi si può dire pronto, viene versato in tazzina  e servito. Tradizionalmente si prepara su un braciere pieno di sabbia e riscaldato sul fuoco vivo. Questo metodo consente un migliore controllo del calore utilizzato regolando la profondità del cezve nella sabbia. Tuttavia, si può anche preparare il caffè turco su un fornello a fuoco medio-basso o, per i più tecnologici è possibile ricorrere alle macchinette elettriche.  Non bisogna sottostimare l’intensità della bevanda: il suo gusto é forte, audace e agrodolce con un corpo concentrato e piuttosto grintoso grazie al modo in cui viene preparato. L'uso di caffè macinato finissimo e il contatto diretto con l'acqua bollente per tutto il tempo aiuta ad estrarre efficacemente i composti aromatici. Inoltre, questa bevanda non è filtrata, quindi il fondo della tazzina avrà un notevole strato di deposito di caffè che gli conferisce un corpo molto più denso rispetto all’espresso italian.  Sebbene possa avere un gusto più forte, anche per ciò che concerne la caffeina, il caffé turco differisce dall’ espresso, che rimane comunque molto più carico. Insomma, una volta scoperti i piccoli segreti della miscela, non rimane che assaggiarlo, prendendosi del tempo e accompagnandolo a dei dolcissimi lokum. E perche’, no, concendendosi  una lettura dei suoi fondi che portano messaggi per il futuro.

Afiyet olsun!

A cura di Valeria Giannotta



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