Turchia chiama Italia

La bandierina turca di Roberto Santilli, allenatore del Ziraat Bankasi

1731217
Turchia chiama Italia

Roberto Santilli e’ da poco allenatore della squadra di pallavolo maschile turca Ziraat Bankasi con cui ha gia’ siglato vittorie importanti, vincendo la Super Cup di apertura della stagione in cui la sua squadra si e’ imposta 3-2 sullo Sportoto. Un inizio entusiasmante, dunque, che ha aperto le porte della Turchia dopo un lungo peregrinare. ‘La pallavolo mi ha permesso di girare il mondo, vivendo il mondo non come turista. Sin da giovane, grazie all’amore per lo sport, ho girato tutta l’Italia e, arrivato a un certo punto, sono partito per la Polonia per poi fare un’esperienza lunga in Russia, Germania, Australia e l’anno scorso in Corea’, racconta Santilli che nei suoi viaggi ha certamente sperimentato diverse realta’ culturali, investendo energie per ottenere risultati. E’ dopo l’esperienza in Corea, quando il coach decide di prendersi un momento di pausa, che si apre la strada verso la Turchia. La Ziraat Bankasi, vincitrice del campionato, lo chiama. ‘ Era una di quelle chiamate a cui difficilmente si puo’ dire di no, anche perche’ nelle mie bandierine di posti visitati la Turchia mancava’. Cogliere le opportunita’ e saper scegliere e’ forse il motto di chi come lui sa che motivazione e stimoli continui sono la ricetta necessaria per raggiungere risultati. ‘Sono contento di essere qui’, afferma senza mezzi termini il Mister, specificando che ogni Paese anche a livello tecnico e’ diverso e ha le proprie caratteristiche. ‘Bisogna saper capire gli elementi essenziali, cosa caratterizza l’espressione del gioco e al di la’ di questo e’ interessante anche capire come i giocatori si rapportano allo sport che fanno’, spiega riferendosi alla grande sfida che si ha davanti ogni qualvolta si approda in un nuovo contesto. ‘E’ importante comprendere prima di tutto quale sia l’essenza ossia la motivazione che spinge a intraprendere un certo cammino; ogni posto e’ diverso e in Turchia e’ tutto molto bello. I turchi hanno una qualita’ di base: sono battaglieri e ogni volta che c’e’ da condurre una battaglia loro sono pronti’. Con queste parole l’allenatore descrive i suoi giocatori, riportandoli non solo al gioco in campo, ma anche al quotidiano. ‘I turchi in generale hanno una certa attitudine ad accendersi in fretta, che e’ una caratteristica umana importante. D’altra parte nel mio lavoro devo riuscire a governare le emozioni, la parte emotiva che c’e’ nel giocatore e nella squadra, costruendo una gruppo che si ritrovi attorno a principi comuni’, sottolinea Santilli con quel piglio tipico del leader. Il lavoro dell’allenatore, si sa, e’abbastanza complesso e Roberto Santilli, seppur all’inizio del percorso turco, sta facendo bene anche nel tentativo di abbinare la cultura dello straniero al contesto domestico. ‘La Turchia ha certamente una buona attitudine in termini di agonismo, ma vi e’comunque un gran potenziale per crescere ulteriormente. Nella pallavolo femminile questo processo e’ gia’ iniziato e credo che nel mondo maschile sia necessario avviare un processo simile’, chiosa. Lo sguardo di Roberto Santilli e’  profondo ed analitico con una chiara visione orientata al futuro e al gioco di squadra. In questo il valore aggiunto e’ certamente dato dal suo rapporto con la Turchia e i turchi . ‘E’ un Paese e un popolo molto amichevole; la gente dimostra molta apertura. Al di la’ della barriera linguistica, le persone dimostrano che se possono fare qualcosa per te lo fanno con il cuore e molto volentieri’. Questo e’ cio’ che Santilli ha riconosciuto immediatamente e, parlando del lato professionale, non ha dubbi: ‘ la gente con cui lavoro mette il cuore in quello che fa’. Ci sono poi dei tratti comuni a quell’ Italia che gia’ conosce, soprattutto nella sua parte meridionale. ‘ Le similitudini con il Sud Italia sono molte, a partire dal linguaggio del corpo che fa trasparire un certo grado di accoglienza e fratellanza. L’espressivita’ e’ un altro punto che condividiamo oltre al modo in cui parcheggiano’, ironizza Roberto Santilli che, avendo vissuto a lungo al Sud, intravvede nello stile di guida turco una sorta di stile di vita e la capacita’ di cercare soluzioni e risolvere il problema, trovando una collocazione a tutto’.  E con questa sottile metafora della vita, che ancora una volta unisce Turchia e Italia, diamo il Benevenuto ad Ankara a Roberto Santilli, augurandogli grandi successi.  Hoş geldiniz ve Başarilar dileriz!

 

A cura di Valeria Giannotta



NOTIZIE CORRELATE