Turchi e italiani nella cultura turca/ Leyla Gencer

Lei ha ottenuto una fama come “Diva Turca”, “Regina” , “La Gencer”

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Turchi e italiani nella cultura turca/ Leyla Gencer

Oggi parliamo di una cantante lirica che si chiama Ayşe Leyla Gencer considerata una delle cantanti del soprano più impronta del ventesimo secolo. Lei ha ottenuto una fama come “Diva Turca”, “Regina” , “La Gencer” nei paesi occidentali. Nei tanti paesi a Milano, a Roma, a Napoli, a Venezia, a Vienna, A Parigi, a San Francisco, a Londra, a Chicago tante persone l'hanno ascoltata ed era rimasta incantata dai suoi ascoltatori. Il suo repertorio d’opera ha contenuto 72 opere di 23 compositori. E allora chi è Leyla Gencer?, la conosciamo...

Leyla Gencer nacque nel 1928 ad Istanbul. Suo padre fu  un figlio di una famiglia musulmana conosciuta, madre invece fu la figlia di una famiglia cattolica polacca. Dopo che sua madre si fu sposata, divenne musulmana e il suo nome cambiatò come Atiye. In un'intervista negli anni successivi Gencer disse di esser provenuto da un'origine orientale e musulmano. Lei imparò il francese dalla sua tata francese e così cominciò a leggere i classici francesi. Le piaceva molto letteratura oltre alla musica. Ottenne le vaste informazioni in ogni campo della letteratura mondiale, del teatro, della musica, della cultura  e dell'arte mondiale.

Lei in un’intervista dichiarò che la sua famiglia non pensava che lei sarebbe diventata un artista ed aggiunse che nella sua famiglia non c'era un'altra artista tranne lei. Gencer che diceva che fin dall’età di 9 anni sapevo di avere una voce forte e cantavo sempre,spiegava anche che a lei piaceva a recarsi alla messa con la sua tata Madame Lejeune e che nella sua fanciullezza ci partecipava come se guardasse un spettacolo teatrale. Nel suo interesse verso teatro il contribuito della chiesa è cruciale.

Suo padre che faceva l'agricoltore, il pescatore, il gestore del Cinema Lale lo perse all'età di giovane. In seguito alla sua morte sposò un bancario ricco e prese il suo cognome Gencer.

Lei finì Liceo Italiano d’Istanbul e per un pò di tempo prese le lezioni di canto al Conservatorio Statale d’Istanbul. Al Conservatorio divenne la studentessa di uno dei maestri prominenti della Francia, Reine Gelenbeyi e del compositore Cemal Reşit Rey. Avendo conosciuto soprano italiana Giannina Arangi che era venuta a dare lezione al Conservatorio Statale d’Ankara, non frequentò il suo studio al Conservatorio ad Istanbul e continuò i suoi studi di opera come studentessa privata di Giannina Aranci. Condusse i suoi studi anche con un baritono italiano Apollo Granforte.

Mentre lei faceva il corista all’Opera d’Ankara, nell’Opera di “Cavalleria rusticana” inscenata nell’anno in cui era venuta ad Ankara assunse il ruolo di  Santuazza e cosi la sua carriera d’opera iniziò. Lei fu fra gli artisti che aveva servito più negli spettacoli realizzati per gli ospiti di stato fra gli anni 1950 -1958 nel momento in cui prestava servizio all’Opera Statale d’Ankara. Fra questi ospiti ci furono uno dei presidenti degli Stati Uniti Harry Truman, il fondatore di Jugoslavia Maresciallo Tito, Re di Iran Rıza Pehlevi e sua moglie Principessa Sureyya, Huseyin, Re di Urdun.

Per la prima volta Gencer andò a Roma nel 1953 con lo scopo di dare il concerto di Radio nell’ ambito l'alleanza di cultura firmata fra la Turchia e l'Italia. Questo concerto venne trasmesso sul canale Rai. Dal direttore degli studi di Rai le fu consigliata di far ascoltare la sua voce all'opera di San Carlo. Essendo arrivata all'opera di San Carlo Gencer era rimasta incantata dalla sala d'opera maestosa. A lei pareva che non le facessero cantare l'opera qui. Avendo finito la sua aria, il direttore dell'opera Pasquale di Costanzo le propose di recitare in Cavalleria Rusticana. Ho quattro giorni di lavoro Gencer fece ascoltare se stessa in un staila di 10.000 spettatori e fece ammirato tutti.

Con il successo di questo concerto ottenne la fortuna di assumere il protagonista nell’Opera di Cavaliere Rusticana inscenata nel Festival Estivo di Napoli. Le venne proposta di recitare la protagonista nelle opere di Madam Butterfly e Eugenio Onegin all’Opera San Carlo a Napoli nella prossima stagione. A Napoli fu ammirata dai napoletani così tanto che i napoletani iniziarono a nominarla come turca napoletana. Questo successo continuò con il ruolo di Violetta in Traviata inscenata nell'opera di San Carlo nella prossima stagione.

Nell'opera della Traviata messa in atto all’opera di San Francisco nella stagione di 1957, fu Gencer che aveva assunto la protagonista, mentre all'opera di Lucia di Lammermoor invece soprano famosa mondiale Maria Callas. Siccome non era venuta Callas, Gencer assunse anche il ruolo di Lucia. Dal momento in poi realizzò numerevoli concerti, spettacoli, opere in America. La notte del 26 Gennaio 1957 ce la fece a salire sul palco alla Scala di Milano per la prima volta. In seguito al primo spettacolo all’Opera di Scala, nel 18 Gennaio 1957 all'organizzazione di funerale fatta nel Duomo di Milano per Arturo Toscanini ammesso dal maestro più grande di tutti i tempi, fra i cantanti liriche ci fu pure Gencer durante lo spettacolo di Requiem di Verdi.

            Continuarano numerosi spettacoli consecutivi. Recitò la protagonista nell’opera di Verdi cosidetta  ‘La Forza del Destino’ nel turneo organizzato per l’apertura dell’Opera Köln. Nel 1958 assunse la parte di sacerdotessa nell’opera chiamata “Delitto in Cattedrale” di Pizzetti la cui presentazione si è realizzata per la prima volta nel mondo. E poi assunse il ruolo di Margherita nell'opera di Mefistofele di Boito.

            Dopo l’anno di 1958 si stabili a Milano per un pò di tempo. Ma il 1958 nella radio italiano l'opera chiamata ‘Anna Bolena’ di Donizetti era stata trasmessa con l'interpretazione di leyla Gencer. Con il successo di questa interpretazion, Vittorio Gui le propose di fare la protagonista in altre tre opere, in altre tre città (le opere di Palermo, Firenze, Roma) che ne faceva il maestro. Così Gencer nell'apertura del Festival di Firenze nel 1959, fu la protagonista nell'opera di Verdi che si chiamava ‘Guerra di Legnano’ non inscenata mai fin dal 1849.

Lei negli anni del 1960 era giunta alla cima del suo mestiere. Condusse a cantare le opere non conosciute mai. I ruoli come Elena nell'opera di ‘Gerusalemme’ di Verdi nel 1963, ‘Regina Elisabetta’ nell'opera di Donizetti e Beatrice di Tanda si seguirono. Nel 1985 non era più sul palcoscenico, fra gli anni del 1983 e 1988 fece la regista d'arte. Le venne assegnato il premio di donizzetti nel 1987. In quegli anni allo stesso tempo continuava a dare le lezioni sull'interpretazione dell'opera, faceva la giuria nelle competizioni internazionali. Lei fu anche la fondatrice della Competizione del Canto Lirico Internazionale che si organizzava fin dal 1995. Leyla Gencer fu resa omaggio come ‘ l'Artista Dello Stato’ nel 1988. Gencer a questo titolo dell'Artista dello Stato prese il premio di Caruso In Italia nel 2007.

Donizzetti dava importanza a riflettere lo stato psicologico e intero delle  persone e Leyla Gencer ci teneva molto interpretando il suo canto lirico. Per questo motivo lei ce la fece a recitare e cantare bene questo sto genere di opere. Leyla Gencer come già aveva avviato  il Rinascimento di Donizetti, avviò pure il Rinascimento di Rossini. Rossini aveva composto la sua prima opera nel 1815. Gencer riuscìò a recitare l’opera di Elisabetta Regina che nessun aveva coraggio di presentarla a causa delle difficoltà tecniche e cosi la fece di nuovo una delle opere del mondo d’opera.

Nel 10 maggio 2008 perse la sua vita a Milano. Il suo funerale dopo una cerimonia affollata realizzata nella Chiesa di Santa Babila dell’Opera di Scala essendo portato al crematorio fu bruciato con la propria volontà. I suoi ceneri poi con il suo testamento nel giorno di 16 Maggio dopo una cerimonia fatta fra Dolmabahce Palazzo e Dolmabahce Moschea furono versati verso l’acqua del Bosforo. Alla cerimonia furono cantate le parti Requiem di Mozart e dell’Oratorio di Yunus Emre da parte dell’Orchestra e Coro del Balletto e Opera dello Stato d’Istanbul.

La scrittrice Zeynep Oral nel suo libro “Il Romanzo della Passione ,Leyla Gencer, aveva utilizzato queste espressioni in un’intervista inseguito alla morte di Diva:

“Il mondo musicale, l'opera mondiale ha perso una persona molto importante. Non lo dico poiché Leyla Gencer è turca ma lo dico essendo un esempio impronto nel mondo di opera. Oggi lei viene accettata una delle dive più grandi del suo ventesimo secolo in Italia. Anche se le e' stata fatta la proposta del cittadino da vari paesi,  lei dicendo che la mia patria è la Turchia, l'ha rifiutata. Dopo aver fatto una splendida carriera ha continuato a allevare gli studenti.”

 

           

 



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