Edi Rama: “Il sostegno dato da parte della Turkiye è stato tanto grande per il mio Paese”

Senza il presidente (Recep Tayyip) Erdogan, l'Albania avrebbe dovuto subire molte più perdite...

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Edi Rama: “Il sostegno dato da parte della Turkiye è stato tanto grande per il mio Paese”

Il primo ministro albanese Edi Rama, riferendosi al sostegno dato da parte della Turkiye al suo Paese durante la pandemia del nuovo tipo di coronavirus (Covid-19), ha dichiarato:

"Senza il presidente (Recep Tayyip) Erdogan, l'Albania avrebbe dovuto subire molte più perdite".

Al Forum di Bratislava sulla sicurezza globale (GLOBSEC), tenutosi a Bratislava, capitale della Slovacchia, Rama ha menzionato temi come la tensione nel nord del Kosovo, il processo di integrazione europea del suo Paese ed il sostegno della Turkiye.

Per quanto riguarda il sostegno della Turkiye al suo Paese durante la pandemia di Covid-19, Rama ha osservato quanto segue:

"Ciò che è accaduto è che noi albanesi siamo dovuti correre verso la Turkiye per salvare delle vite, la Serbia è corsa in Cina e in Russia e la Macedonia del Nord è corsa verso ciascuno di loro. Senza il presidente (Recep Tayyip) Erdogan, l'Albania avrebbe dovuto subire molte più perdite. D'altra parte, mentre l'Unione Europea si occupava solo di se stessa, è occorso molto tempo prima che rivolgessero lo sguardo verso di noi, e poi è stato meglio perché ci hanno dato molti vaccini".

Nel frattempo, valutando il processo di adesione dell'Albania all'UE, Rama ha sottolineato che questo processo deve essere sistematico e solido e che qualcosa deve cambiare radicalmente nelle relazioni tra l'UE e i Balcani occidentali per evitare che questi ultimi vadano di nuovo indietro.

D'altra parte, Rama affermando che il potere dell'esercito serbo al confine con il Kosovo è “nullo", ha dichiarato:

"È come se l'esercito messicano si presentasse al confine con gli Stati Uniti: cosa può fare? Con tutto il rispetto, io amo il Messico, ma cosa può fare? Niente, assolutamente niente. Si tratta solo di politica interna. Quello che sta accadendo nel nord del Kosovo ha molto a che fare con la politica interna".

 



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