Gli Stati Uniti chiedono moderazione in Kazakistan

"Chiediamo moderazione da parte sia delle autorità che dei manifestanti", ha affermato Ned Price.

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Gli Stati Uniti chiedono moderazione in Kazakistan

Gli Stati Uniti  chiedono moderazione in Kazakistan, che è stato colpito dalle crescenti tensioni sociali per un enorme aumento dei prezzi del gas liquefatto (GPL)

In una dichiarazione, il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price ha affermato che Washington sta seguendo da vicino la situazione in Kazakistan, "un partner prezioso degli USA".

"Condanniamo gli atti di violenza e la distruzione di proprietà e chiediamo moderazione da parte sia delle autorità che dei manifestanti", ha affermato Price.

“ Gli Stati Uniti chiedono a tutti i kazaki di rispettare e difendere le istituzioni costituzionali, i diritti umani e la libertà dei media, anche attraverso il ripristino del servizio Internet. Esortiamo tutte le parti a trovare una soluzione pacifica allo stato di emergenza", ha aggiunto.

Anche L'ONU esorta le autorità e i manifestanti a "esercitare moderazione, astenersi dalla violenza e promuovere il dialogo".

In una dichiarazione, Stephane Dujarric, portavoce del segretario generale dell’ONU, ha affermato che le Nazioni Unite stanno seguendo gli eventi in Kazakistan "con grande preoccupazione".

I manifestanti kazaki  nella città di Zhanaozen hanno iniziato una serie di proteste contro l'aumento dei prezzi del GPL.

Secondo il ministero degli Interni kazako, più di 200 persone sono state arrestate per disturbo dell'ordine pubblico dopo che 37 veicoli della polizia sono stati danneggiati e 95 agenti sono rimasti feriti durante le proteste.

Sotto le accuse , il presidente Kassym-Jomart Tokayev ha approvato le dimissioni del primo ministro Askar Mamin e dei suoi ministri.

Mentre le proteste si diffondevano in tutto il paese, presidente Tokayev ha dichiarato lo stato di emergenza in precedenza a Almaty e poi nella in tutta la parte del paese dal 5 al 19 gennaio per mantenere la sicurezza pubblica. 



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