Trump accetta di aver sminuito il pericolo di Covid-19 per non creare panico

Il presidente deli Stati Uniti ha accettato di aver sminuito il pericolo del nuovo tipo di coronavirus (Covid-19) perché non ha voluto creare panico.

Il giornalista Bob Woodward ha intervistato Trump 18 volte tra dicembre e luglio.

Nel suo nuovo libro intitolato “Rage" (rabbia), Woodward afferma che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, "sapeva che Covid-19 era più pericoloso dall'influenza, ma voleva sminuirlo".

Trump ha detto a Woodward, prima dell'arrivo della pandemia negli USA, che il virus era mortale e che voleva minimizzarlo per non creare panico. 

Trump ha spiegato che sapeva molto di più dalle sue dichiarazioni rese al pubblico sul virus.

Nelle sue precedenti dichiarazioni, il presidente degli Stati Uniti diceva che il virus fosse una “macchinazione”. 

Parlando al canale Fox, Trump ha ammesso di aver espresso quelle frasi nel libro di Woodward.

"Non volevamo creare panico, saltando in aria ed iniziarndo a gridare che avevamo un problema gigantesco", ha detto Trump

Mentre la portavoce della Casa Bianca Kayleigh McEnany, rispondendo alle domande sul libro ai giornalisti, ha assicurato che Trump ha sempre fatto dichiarazioni “corrette e appropriate" sulla crisi.

"Il presidente Trump non ha mai sminuito il virus e ha agito a sangue freddo. Il presidente degli Stati Uniti è sempre stato serio e ha agito presto”, ha detto la portavoce McEnany

Alla domanda “perché avesse detto a Woodward invece che al pubblico che il virus era mortale”, la portavoce ha risposto che Trump ha espresso lo stesso punto di vista nelle sue dichiarazioni, ma ha cercato di mostrare la sua serenità.

I media statunitensi hanno publicato alcune sezioni dell'intervista. Il libro uscirà probabilmente il 15 settembre.