Ue propone regole stile Usa per dare a società in fallimento seconda chance

La Commissione europea ha presentato una proposta di riforma delle regole comunitarie in materia di insolvenza, che punta a dare alle imprese margini più ampi per ristrutturare i debiti in tempi di crisi...

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Ue propone regole stile Usa per dare a società in fallimento seconda chance

BRUXELLES (Reuters) - La Commissione europea ha presentato una proposta di riforma delle regole comunitarie in materia di insolvenza, che punta a dare alle imprese margini più ampi per ristrutturare i debiti in tempi di crisi, ispirandosi alle leggi statunitensi per evitare le bancarotte e salvare posti di lavoro.

La proposta, che renderà più facile per gli imprenditori avere una seconda possibilità dopo un fallimento, vuole anche incoraggiare le startup che si assumono rischi.

Il neoeletto presidente Usa Donald Trump è stato un noto beneficiario del Chapter 11, che gli ha permesso di rilanciare il proprio business immobiliare dopo essere stato sull'orlo del collasso nel 1990.

"Abbiamo preso ispirazione dal sistema americano ma non da Trump", ha spiegato un funzionario Ue, descrivendo le capacità dell'imprenditore americano di trarre beneficio dalle regole sull'insolvenza americane come "un modo molto professionale di usare il Chapter 11".

Le regole proposte dalla Commissione europea permetterebbero alle società di smettere di pagare i fornitori e le banche mentre ristrutturano il proprio debito durante un "periodo di respiro" di quattro mesi, estendibile a un massimo di un anno in casi eccezionali.

"Ogni anno nella Ue 200.000 aziende vanno in bancarotta, con la conseguenza di 1,7 milioni di posti di lavoro persi. Questo potrebbe essere evitato spesso se avessimo procedure per la ristrutturazione e per l'insolvenza più efficienti", ha detto il Commissario per la Giustizia Vera Jourova.

La proposta, che dovrà avere il via libera dagli stati membri, potrebbe avere come effetto anche quello di aiutare le banche a ridurre i crediti dubbi.

La Commissione prevede infatti di rinforzare il ruolo delle banche nell'attivazione e nella gestione delle procedure di ristrutturazione.

Le ristrutturazioni societarie saranno infine condotte per quanto possibile da mediatori professionisti e non dai tribunali nazionali, che in alcuni paesi impiegano troppo tempo per decidere.



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