I segnali forti di una ripresa debole, sfruttarli in fretta

I banchieri centrali sono tornati a riunirsi a Jackson Hole. Ma quest'anno non ci sono né Mario Draghi né Janet Yellen. Lo scorso anno da loro venne il segnale del sostegno alle economie della zona euro e del riequilibrio euro/dollaro...

370962
I segnali forti di una ripresa debole, sfruttarli in fretta

ROMA (Reuters) - I banchieri centrali sono tornati a riunirsi a Jackson Hole. Ma quest'anno non ci sono né Mario Draghi né Janet Yellen. Lo scorso anno da loro venne il segnale del sostegno alle economie della zona euro e del riequilibrio euro/dollaro. Quest'anno i segnali indicano una ripresa in atto, ma contraddittoria.

Dopo i giorni nervosi del tracollo delle borse per la Cina, ora il Pil americano è schizzato nel secondo trimestre ben oltre le attese. Il segnale positivo ha avuto una eco questa mattina in Italia con la fiducia dei consumatori ad agosto, aldilà di ogni più rosea previsione.

Così come il dato americano è bilanciato dall'incertezza sulle decisioni della Fed sui tassi, la fiducia dei consumatori da noi si confronta con una diversa percezione da parte degli imprenditori, ancora più scettici di quanto previsto.

In sintesi: ci sono spiragli forti in un quadro prospettico che resta fortemente incerto. Compito della politica e del governo è sfruttare le occasioni.

Ad esempio: a spingere sulla crescita americana è stata la ripresa dei consumi delle famiglie favorita dal crollo del prezzo della benzina. Da noi nessun crollo, malgrado per i nostri distributori sia parimenti più che dimezzato il prezzo del petrolio. Il governo potrebbe intervenire ma finora non l'ha fatto.

Speriamo che dei segnali non si facciano attendere, rafforzando gli spiragli di ripresa.


etichetta:

NOTIZIE CORRELATE