Stadio AS Roma, sindaca Raggi esce da ospedale e va a vertice

L'eventuale annullamento del progetto sarebbe "una catastrofe per il futuro dell'AS Roma, del calcio italiano, della città di Roma e francamente per i futuri investimenti in Italia", ha detto ieri sera il presidente giallorosso James Pallotta, a cui fa ca

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Stadio AS Roma, sindaca Raggi esce da ospedale e va a vertice

ROMA (Reuters) - La sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha lasciato l'ospedale dove è stata ricoverata oggi per un lieve malore ed ha raggiunto il Campidoglio per partecipare stasera all'atteso incontro sul nuovo Stadio della AS Roma.

Alla riunione, slittata per consentire alla sindaca 5 stelle di essere presente, partecipano i rappresentanti della società Sdr, che fa riferimento al presidente della AS Roma James Pallotta, e dell'Eurnova del costruttore Luca Parnasi.

La sindaca grillina ha avuto un malore in mattina, mentre era a casa sua, ed è stata ricoverata all'ospedale San Filippo Neri per accertamenti, ha detto una sua portavoce.

"Solo un po' di affaticamento, niente di preoccupante", ha detto una fonte vicina al Comune.

Ieri, una fonte ha riferito a Reuters che il Campidoglio ha chiesto ai proponenti del nuovo stadio della AS Roma di spostare di qualche centinaio di metri gli impianti e di ridurre in maniera "sensibile" le cubature. In caso contrario, è pronto a far saltare il progetto.

I proponenti però ritengono che uno spostamento non sia possibile e restano disponibili a un taglio delle cubature.

L'eventuale annullamento del progetto sarebbe "una catastrofe per il futuro dell'AS Roma, del calcio italiano, della città di Roma e francamente per i futuri investimenti in Italia", ha detto ieri sera il presidente giallorosso James Pallotta, a cui fa capo anche la società Sdr, che vuole costruire l'impianto.

La scorsa settimana, la Soprintendenza all'Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Roma del Ministero per le Belle Arti ha avviato la procedura di vincolo monumentale sulle tribune dell'Ippodromo di Tor di Valle.

Il vecchio impianto per le corse dei cavalli, costruito per le Olimpiadi del 1960 e da anni in abbandono, rientra infatti nel progetto di costruzione del nuovo stadio e del cosiddetto "business park", un progetto da 1,6 miliardi di euro totalmente a carico dei privati, che comprende anche edifici commerciali e tre grattacieli. Nell'investimento, 440 milioni di euro sarebbero destinati a opere pubbliche per mobilità, trasporti e sicurezza dell'area.

L'amministrazione a 5 stelle teme anche un rischio esondazione del Tevere e, soprattutto, vuole una riduzione delle cubature superiore al 20-25% già offerta dai proponenti.


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