Erdogan: “Grandi disastri e grandi sofferenze come quegli del 6 febbraio sono anche punti di svolta”

Stiamo lavorando duramente per mantenere le promesse fatte alla nostra nazione, commemorando le vite che abbiamo dato alla terra con Fatiha, preghiere e dolore...

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Erdogan: “Grandi disastri e grandi sofferenze come quegli del 6 febbraio sono anche punti di svolta”

Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che il dolore di coloro che hanno perso la vita nei terremoti verificatosi il 6 febbraio con epicentro a Kahramanmaras, brucia ancora i cuori con la freschezza del primo giorno.

In un messaggio pubblicato sul suo account di social media, il presidente Erdogan ha desiderato la misericordia di Dio a ciascuna delle 53 mila 537 persone che hanno perso la vita nei terremoti di Kahramanmaras un anno fa, e le condoglianze ai loro parenti e alla nazione turca, e ha dichiarato quanto segue:

"La devastazione vissuta nelle nostre 11 province, che sono tra gli insediamenti più antichi della storia dell'umanità, è stata davvero grande. Tali grandi disastri e grandi sofferenze sono anche punti di svolta in cui vengono messe alla prova l'unità, la solidarietà e la fratellanza delle nazioni.

Sia lodato Dio, la nostra nazione ha saputo superare con pieno merito questa prova dolorosa e allo stesso tempo storico. Mentre il nostro Stato è intervenuto immediatamente con tutti i suoi mezzi, la Turkiye è diventata un solo cuore, un solo polso, la nostra nazione è accorsa per le vittime del terremoto e di fronte al disastro del secolo, si è rivelata l'unità del secolo.

Stiamo lavorando duramente per mantenere le promesse fatte alla nostra nazione, commemorando le vite che abbiamo dato alla terra con Fatiha, preghiere e dolore.

Continueremo a impegnarci fino a quando le nostre città non saranno ricostruite e restaurate, e fino a quando l'ultimo cittadino la cui casa è stata distrutta o resa inutilizzabile non avrà ritrovato un'abitazione sicura. Che Dio non permetta mai più che simili disastri accadano al nostro Paese e alla nostra nazione, e che non ci metta di fronte a simili prove".

 



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