AGENDA/ Statuo quo in Siria

a situazione  in Siria  era relativamente tranquilla da un preciso tempo.

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AGENDA/ Statuo quo in Siria

                                           

La situazione  in Siria  era relativamente tranquilla da un preciso tempo, ma nelle ultime settimane  ha iniziato ad alzare la tensione . Prima sono iniziate manifestazioni consecutive nelle regioni controllate dal regime di Assad, in particolare nella regione di Suwayda, poi le forze del regime e l’aviazione russa hanno effettuato raid su Idlib, e ora le tribù arabe nella regione di Deir ez-Zor hanno iniziato rivolta’ contro  organizzazione terroristica  PKK/YPG. Tutti questi eventi sono stati gli ultimi segnali che l’attuale status quo nel Paese è insostenibile. 

 La Siria  affronta  rispetto  agli ultimi mesi un periodo calmo; da un lato le zone dell’opposizione sotto il controllo della Türkiye , dall’altro le zone controllate dal regime con l’appoggio di Russia e Iran, e le zone appartenenti al Organizzazione terroristica PKK/YPG, che esiste sotto l'egida degli Stati Uniti.

Nel paese comincia a rivelare un’immagine di status quo sotto il controllo di tutte queste forze, la Türkiye ha terminato le sue operazioni militari globali, il regime ha cercato di sopravvivere senza prendere di mira gli oppositori e il PKK/YPG cerca di aumentare la propria importanza nella regione sotto il tetto degli Stati Uniti e cerca di ottenere vantaggi politici. Tuttavia, gli eventi hanno cominciato ad accadere uno dopo l'altro, in cui abbiamo visto ancora una volta che le dinamiche attuali non coincidevano con la demografia, la sociologia e le realtà della situazione del paese.

Primo si sono verificate serie manifestazioni nelle regioni del regime, e il centro di queste manifestazioni, che si sono verificate maggiormente a Damasco, Dera e Latakia, e’ stata la regione di Suwayda. Quando i crescenti problemi economici nella regione in cui vivono le minoranze druse, insieme al notevole crollo della sterlina siriana, hanno addirittura minacciato  la sicurezza alimentare, quindi la gente è scesa in piazza e ha iniziato a manifestare in modo organizzato.

Sebbene le infrastrutture e le sovrastrutture siano state quasi completamente danneggiate e non possano essere rinnovate, la sicurezza dell’approvvigionamento energetico e alimentare non può essere garantita. Si può dire che un ecosistema funzionante non esiste più nella regione.. La produzione e il contrabbando di droga sono gestiti su larga scala da elementi militari affiliati al regime, mentre le difficoltà economiche in Libano e la querra in Ucraina di cui  fa parte anche  la Russia mettono ancora più pressione sul regime siriano. In tal senso, il regime siriano cerca di cambiare l’agenda con i conflitti militari prendendo di mira Idlib e legittimando la sua esistenza e ciò che sta accadendo con la percezione che sia ancora una minaccia.

In questo scenario, abbiamo visto che le forze fedeli al regime e l’aeronautica russa hanno iniziato a bombardare Idlib, mentre le forze dell’opposizione hanno cercato di rispondere con contrattacchi. Ci sono stati scontri violenti e attacchi di ritorsione, soprattutto nella regione di Jebel Zaviya. Poi e’ scoppiata una rivolta tribale a Deir ez-Zor.

Deir ez-Zor è una città con importanti risorse energetiche. Con la rivoluzione siriana la regione e’ stata dominata dall’opposizione e in seguito e’ stata occupata a lungo dal DEASH.

La città è stata conquistata per ultima volta dall’ YPG, il ramo in Siria del PKK, e da alcuni elementi arabi affiliati, con il supporto aereo e terrestre degli Stati Uniti. Mentre Deir ez-Zor e’ attualmente sotto il controllo del PKK/YPG, delle  forze democratiche siriane  e del suo Consiglio militare autonomo si trova anche all’interno dei confini dello presunto stato terrorista che il PKK  vuole e  cerca di stabilire nella regione. Pariamo di una regione arabo-sunnita che è sociologicamente sotto il controllo delle sue tribù e ha una tipologia popolazione dura. Nella città sono presenti le tribù Abid, Kulayin, Shammar, Zubeyd, Duleym, Cabur, Tayy, Ebu Saraya ed El Rifai, in particolare Akaydat e Bekkara. La città si trova a distanza di 450 km da Damasco e circa 200 km dalla Türkiye.

In passato per molte volte si sono verificati conflitti in cui la popolazione della regione si è mobilitata contro il PKK, ma questa è la prima volta che e’ scoppiata una ribellione piu’ grande. Conflitti più intensi  sono scoppiati quando Abu Havle, capo del Consiglio militare in qualità di rappresentante delle tribù della regione, e’ stato invitato a una riunione del PKK/YPG e preso in custodia. Le forze armate affiliate alle tribù arabe si sono mobilitate e sono riuscite a rimuovere elementi del PKK/YPG da molti villaggi e città. La popolazione della regione, che non volevano vivere sotto il dominio del PKK, ha generalmente sostenuto questa ribellione.

Molte persone di entrambe le parti hanno perso la vita negli scontri, inoltre importanti membri delle tribù che vivono nelle regioni sotto l'influenza della Türkiye hanno sostenuto il processo e hanno lanciato attacchi contro il PKK/YPG. Si può dire che gli USA sono rimasti relativamente silenziosi e hanno cercato di svolgere un ruolo di mediazione piuttosto che di schierarsi. Sembra che le cose abbiano cominciato a calmarsi con le mosse contromilitari del PKK/YPG e il ruolo di mediazione degli USA. Si può dire che elementi affiliati al PKK/YPG hanno soppresso le forze tribali, ma nei negoziati sembra che il PKK/YPG abbia fatto concessioni per garantire maggiore autonomia alle strutture tribali in regioni come Deir ez-Zor. Inoltre, bisogna sottolineare una coşa che l’ultima ribellione ha dimostrato ancora una volta che il PKK/YPG non è stato in grado di stabilire un sistema sostenibile nella regione nonostante tutto il sostegno fornito dagli USA e che il più grande ostacolo a ciò è proprio la demografia. .

Di conseguenza, abbiamo visto che la primavera falsa  in Siria è improvvisamente finita e sono ricominciati i conflitti e gli eventi sociali. Non sembra possibile raggiungere la pace e la stabilità in Siria senza stabilire un sistema politico e un ordine che tenga conto delle strutture etniche e settarie del paese in linea con le realtà demografiche e sociologiche. Purtroppo al momento non è possibile fare una previsione sul futuro del Paese.

 

 

 

 

 

 


etichetta: #conflitto , #USA , #PKK , #Siria

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