Direzione Türkiye

Il dolore della Türkiye e’ anche il nostro. Birlikten kuvvet doğar, l’unione fa la forza!

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Direzione Türkiye


Non ci sono parole. E quelle che si hanno forse non bastano a descrivere lo strazio e i sentimenti davanti a quella che e’ una vera e propria catastrofe umanitaria, una delle piu’ severe dell’ultimo secolo. Il dolore e’ grande. La Türkiye e’ spezzata, piegata sulle rovine di un sisma che l’ha colpita duramente. Non servono le cifre, purtroppo sempre crescenti, per avere un’idea dell’entita’ del fenomeno e di come ci si possa sentire davanti a macerie, distruzione e desolazione. Siamo dinanzi a una grande nazione che sta vivendo lo shock piu’ profondo della sua storia moderna. Non c’e’ appartenenza geografica, sociale e politica in questi casi; tutti gli amici turchi sono provati ed egualmente uniti nelle azioni di solidarieta’. Anche chi in Türkiye ci vive o la conosce per questioni lavorative, di affari, o per semplice diletto e’ costernato; ci sentiamo tutti indistintamente piccoli davanti alla forza della natura, che si e’ scatenata con una magnitudo tale da farsi sentire in quasi tutto il Paese, spezzando migliaia di vite, influenzando milioni di persone e radendo al suolo ogni bene. E’ una Türkiye diversa quella di questi giorni, addolorata, incredula, speranzosa, ma comunque forte e orgogliosa. Una Türkiye che sta tentando di dare il meglio di se’ per non lasciare indietro nessuno, che molto dignitosamente ha richiamato l’attenzione della comunita’ internazionale, mostrandosi vulnerabile e
allo stesso tempo umile nel riconoscere le proprie ferite. Non e’ certamente questo il luogo o il momento per fare bilanci, ma e’ questo uno spazio utile a ricordare il cuore grande di un Paese che nelle difficolta’ altrui non si e’ mai tirato indietro, attivando la macchina della solidarieta’ e dell’innato istinto di amicizia e servizio. Non e’ poi cosi’ lontana nella nella memoria la grande difficola’ vissuta dall’Italia, brutalmente colpita dalla pandemia Covid-19, e il carico di aiuti invati dagli amici turchi, i primi a correre in nostro soccorso. ‘Dietro i momenti privi di speranza, ci sono tante speranze..Dietro il buio, ci sono tanti soli’, questo il messaggio che accompagnava i dispositivi medici inviati direttamente da Ankara. Ed oggi queste stesse parole valgono in direzione opposta: diverse sono le forze scese in campo nelle zone terremotate, in primis le unita’ speciali dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile che sin da subito si sono recate e rese operative nel sud est anatolico, unendosi ai gruppi di sostegno inviati dagli altri Paesi. In tutto sono circa un centinaio gli Stati che non hanno lesinato ad accordare sul supporto alla Türkiye che sta riecevendo anche l’appoggio necessario del meccanismo di protezione civile europeo, del sistema ONU e della NATO. ‘Il vero amico si vede nel momento del bisogno’, si dice e oggi questo detto si traduce in verita’ assoluta. Gli italiani stanno nuovamente dando prova del grande legame con la Türkiye e del grande affetto e rispetto che provano verso la sua popolazione, duramente messa alla prova dalla situazione attuale. Studenti, uomini di affari, semplici cittadini, in tanti sono mobilitati nell’ organizzare raccolta di materiale da inviare nelle zona colpite, cosi’ come indicato dalle istituzioni turche. A loro si aggiungono anche molti gruppi di giovani turchi che si trovano in Italia per completare il proprio percorso accademico e che vogliono rendersi utili in questo momento cosi’ difficile. Il loro impegno e’ rivolto a raccogliere e smistare i pacchi, a rendersi volontari nei centri cargo, nel
sostenere le istituzioni e organizzazioni turche in Italia e nel diffondere consapevolezza, facendo sentire il proprio grido di dolore e la propria volonta’ di aiutare. Si spera che tutto passi presto, che l’incubo finisca e che la Tükiye ritorni nella sua splendida forma di sempre, onorando la propria bellezza e le proprie persone. D’altra parte, pero’, si ha contezza della grande ferita che affligge un Paese; che ci vorra’ del tempo per tornare alla normalita’ e che
quella normlita’ sara’ comunque segnata da disagio e coraggio. Quello stesso coraggio di chi dopo giorni, portato in salvo, ha rivisto la luce; di quei bambini di pochi mesi che hanno sorriso alla vita, ergendosi a simbolo di speranza e di tutti coloro che, credendo che fosse arrivata la fine del mondo, hanno raccolto tutta la forza per rimettersi in piedi. E’ difficile, tutto tramendamente complicato e quasi surreale, ma e’ sfortunatamente tutto cosi’ vero. E in questo clima di sospensione e apprensione, e di rabbia verso un destino beffardo, la certezza e’ che la Türkiye non e’ sola, il suo dolore e la sua disperazione sono anche i nostri. Birlikten kuvvet doğar, l’unione fa la forza! Seni Seviyoruz, ti vogliamo bene!

A cura di Valeria Giannotta



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