Agenda - Rischio di una guerra civile in Iraq e nuovo piano di Sadr

L’analisi di Can Acun, ricercatore in politica estera /SETA.

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Agenda -  Rischio di una guerra civile in Iraq e nuovo piano di Sadr

Iraq e ‘ ancora in ricerca di stabilita’ dopo le elezioni del 10 ottobre 2021. Le varie milizie affiliate all'Hashd al-Shaabi, che hanno subito una scofitta molto grave alle elezioni, hanno cercato di ottenere i risultati politici  utilizzando del loro potere armato. Si e’ mobilitato il nazinalismo iracheno in ascesa, guidato da Muqtada al Sadr, contro questi elementi legati all’Iran. Mentre proseguivano gli scontri tra i sostenitori di Moqtada al-Sadr e i gruppi filo iraniani in piazze.

Vi riportiamo l’analisi in merito di Can Acun, ricercatore in politica estera /SETA.

Il leader sciita populista iracheno Moqtada Sadr è stato confermato il vincitore delle elezioni legislative irachene dello scorso 10 ottobre del 2021, con 73 seggi su 329 totali. E’ stata una vittoria molto importante per Sadr e una sconfitta molto grave per suoi rivali sciiti sostenuti dall’Iran. Il partito  Muqtada al-Sadr si è imposto conquistando 73 dei 329 seggi in Parlamento, seguito dalla formazione Taqaddum del presidente del Parlamento, il sunnita Mohamed al-Halbousi, con 38 seggi, e dal partito dell'ex premier Nouri al-Maliki, sciita, con 37 seggi.  il Partito Democratico del Kurdistan (KDP), invece ha ottenuto 34 seggi registrando un maggiore successo contro i suoi rivali principali come KYB e Goran. Dopo questi risultati Sadr ha cercato di formare un governo con gli ex alleati sunniti e il KDP, ma senza successo a causa dell’intervento dell’Iran.

Quindi al-Sadr si era rivolto ai propri parlamentari chiedendo di firmare il foglio delle dimissioni e ha sciolto il parlamento  e ha chiesto di convocare elezioni legislative anticipate per uscire dalla grave crisi politica che ha portato migliaia di dimostranti a occupare la Camera dei rappresentanti. Contro manovra di Sadr, i gruppi filo-iraniani, invece, hanno formato il Quadro di coordinamento sciita, formazione politica che riunisce partiti iracheni filo-iraniani. Sadr e’ riuscito a mobilitare masse di simpatizzanti in tutto il paese. Ha fatto scendere in piazza anche  la milizia affiliata a Muqtada al Sadr, Saraya al Salam, provonando diversi scontri a Baghdad e Basra. Alla fine, anche la lotta per il potere tra gli sciiti si è evoluta in conflitti diretti. Gli scontri hanno provocato numerosi morti e Sadr ha chiesto ai suoi seguaci di ritirarsi. Il leader sciita Muqtada al-Sadr ha annunciato di ritirarsi dall'attività politica, scatenando la reazione dei suoi sostenitori. ll leader iracheno ha annunciato il suo ritiro definitivo dalla politica dell’Iraq e la chiusura di tutte le istituzioni del proprio Movimento, ad eccezione del Santuario santo, del Museo nobile e dell'Autorità per il patrimonio di al Sadr.  Ha criticato anche  L’Ayatollah Kazim al-Hairi, una delle autorita’ religiose sciite irachene, che risiede in Iran, di aver terminato il suo dovere non con la propria volonta’. Sembra che al-Hairi, che è una figura importante per gli sciiti di Najaf, abbia lasciato la sua missione e fatto dichiarazioni filo-iraniane, che hanno spinto Sadr a fare una contromossa. Alla fine, con le sue ultime mosse, può dichiararsi la nuova Autorità e impedire all'Iran di esercitare influenza sui suoi sostenitori.

 

 

 

 



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