Turchia chiama Italia

Al via la seconda sessione JETCO: Forza Italia!Forza Turchia!

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Turchia chiama Italia

Il 10 dicembre scorso si e’ tenuta la seconda sessione della Joint Economic Trade Commission (JETCO) tra Italia e Turchia. In formato video-conferenza, i lavori sono stati avviati dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio e dal Ministro per il Commercio turco Ruhsar Pekcan, che ancora una volta hanno sottolineato l’importante complementarieta’ dei rapporti bilaterali, sia a livello di attivita’ imprenditoriali che di relazioni politiche. Il massimo rappresentante della Farnesina, riferendosi alla diffusa presenza italiana in Turchia in settori chiave per entrambi i mercati,  ha dichiarato che ‘ Tali consolidate esperienze sono da stimolo per rafforzare ulteriormente la partnerhsip soprattutto in campo energetico e infrastrutturale’.  Con riferimento all’interscambio commerciale di 20 miliardi di dollari, la Ministra Pekcan ha ribadito il ruolo strategico della partnership: ‘L’Italia e’ il terzo paese per l’export turco e il quarto per import e in questo la Turchia con la sua popolazione giovane e con un apparato infrastrutturale dinamico gioca un ruolo fondamentale’. In prospettiva del rafforzamento del partenariato commerciale, e’ stata espressa grande soddisfazione anche per il lavoro dei gruppi preparatori. Il protocollo JETCO riguarda principalmente i settori dell’energia; industria; salute ed educazione, che giocano un ruolo chiave anche nella cooperazione in Paesi Terzi dove sia Turchia che Italia sono presenti come general contractors. Parallelamente si sono firmati due Memorandum of Understanding (MoU) tra l’Agenzia per la Promozione all’Estero e l’Internazionalizzazione delle Imprese Italiane (ICE) e il Consiglio per le Relazioni Economiche con l’Estero (DEIK) e tra l’Agenzia Italiana di Assicurazione dei Crediti all’Esportazione (SACE) e Ronesans Holding. Il Sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, ribadendo l’importanza della Turchia quale primo partner commerciale dell’Italia nell’area Mediterranea, ha espresso la volonta’ di rafforzare qualitivamente e quantitivamente i rapporti bilaterali affinche’ vi siano concreti seguiti operativi. Sulla stessa linea la controparte turca, Gonca Yılmaz Batur, si e’ detta ‘compiaciuta del lavoro dei gruppi preparatori, utile alla creazione della road map per migliorare ulteriormente le relazioni economico e commerciali’. Nel quadro della cooperazione ICE-DEIK, il Presidente dell’Agenzia per la Promozione all’Estero e l’Internazionalizzazione delle Imprese Italiane, Carlo Ferro, ha precisato che ‘Sebbene l’interscambio commerciale si stato rallentato dall’emergenza Covid-19, si e’ piu’ recentemente assistito a una graduale ripresa’. In quadro DEIK, l’attivita’ di ICE e’ focalizzata principalmene nella cooperazione con Paesi Terzi, da estendere in quelle zone dove la Turchia ha gia’ una presenza consolidata- quali l’Asia, il Nord Africa e i Balcani; in ambito Green Deal, dove sia Turchia che Italia possono condividere casi di successo; nel settore digitale e smart cities, inclusa l’implementazione di una piattaforma digitale per l’interscambio.  A proposito di cooperazione in Paesi Terzi, Pierfrancesco Latini, Amministratore Delegato di SACE, richiamando il ruolo dell’omologa turca Eximbank, ha identificato nell’ Africa Subsahariana, Asia Centrale e Medio Oriente alcuni paesi target per i contractors turchi e italiani. ‘La partnerhsip e’ consolidata: nel 2014 e’ stata avviata la costruzione della rete ferroviaria in Etiopia poi estesa in Tanzania e il Memorandum siglato con Rınesans Holding ha l’obiettivo di facilitare nuove opportunita’ nella filiera delle imprese’. Zeynep Bodur Okyay (DEIK) ha a sua volta affermato ‘L’importanza dell’Unione Doganale con l’Europa e l’assoluta’ necessita’ di ammodernamento perche’ la Turchia ha ancora molto da esprimere’. Il medesimo argomento e’ stato enfatizzato anche da Vincenzo Celeste, Direttore Generale per l’Unione Europea presso il MAECI: ‘Quello dell’Unione Doganale e’ un tema cruciale per rafforzare la fiducia reciproca; la sua revisione e’ un dossier in stallo e l’Italia e’ impegnata nel discutere questo punto’. In altre parole, nello scopo di JETCO si coglie appieno la profondita’ della relazioni tra Roma ed Ankara: oltre al mero dato commerciale, vi e’ una partnership strategica per certi aspetti unica, che mira ad ampliare il ventaglio di opportunita’ per la creazione di ulteriori sinergie. In fondo, il raffozamento della cooperazione aziendale e di quella industriale e’ un passo dovuto per garantire la crescita delle rispettive economie soprattutto oggi  che la volonta’ reciproca e’ quella di aumentare nel piu’ breve tempo possibile il volume degli scambi bilaterali a 30 miliardi di dollari (da 157,33 miliardi di TL a 236 miliardi di TL). Haydı Türkiye, Haydı Italya! Birlikten Kuvvet Doğar! (Forza Turchia, Forza Italia! Dall’Unione nasce la forza!)

 

A cura di Valeria Giannotta



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