Agenda: La politica mondiale dopo le elezioni americane

Vi presentiamo le valutazione sulla questione del direttore delle ricerche sulla sicurezza presso SETA, il dr. doc. Murat Yesiltas…

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Agenda: La politica mondiale dopo le elezioni americane

La pandemia del nuovo tipo di coronavirus (Covid-19) ha letteralmente segnato le elezioni presidenziali statunitensi che si terranno il 3 novembre 2020. Trump, che ha trascorso i primi anni del suo mandato a formare la propria squadra, a molte posizioni critiche non ha nominato o le persone che ha nominato, sono state costrette lasciare la loro posizione dopo un po’. Il presidente degli Stati Uniti, che ha dovuto lavorare con tre diversi consiglieri su questioni di sicurezza nazionale, non ha avuto successo come avrebbe voluto sulle questioni dei segretari di Stato e Difesa. Trump, che ha cercato di superare lo shock del suo primo periodo del mandato con una dura retorica di politica estera, mentre ha dovuto occuparsi anche con le indagini sull'impeachment a metà mandato della sua presidenza. Il suo rapporto con la Russia durante le elezioni del 2016 è stato sufficiente per mettere nei guai Trump e il suo team elettorale.

Trump, che ha dovuto affrontare l'epidemia di coronavirus nell'ultimo anno della sua presidenza, non sembra essere riuscito ad affrontare con successo i problemi ampi e profondi causati da questa pandemia. In effetti, Trump, che prima del corona aveva trovato il sostegno dell’elettorato americano per le dure politiche commerciali che implementava per aumentare il livello dell'economia e rafforzare gli Stati Uniti, è visto come il principale responsabile dell’economia che è peggiorata insime alla pandemia. Per questo motivo, secondo i sondaggi pre-elettorali, il suo rivale Biden è ancora avanti rispetto a Trump. Al momento non è possibile prevedere chi vincerà le elezioni presidenziali americane, ma chi vincerà, la politica mondiale attende un periodo di profonda incertezza.

Mentre Trump ha scelto di usare di nuovo lo slogan "America First" (Prima America) durante la sua campagna per rendere di nuovo grandi gli Stati Uniti, fa anche promesse sul ruolo che gli Stati Uniti avranno nella politica mondiale d’ora in poi. Se prendiamo in considerazione i quattro anni che ci siamo lasciati alle spalle, possiamo dire che ci sarà un'America che giocherà un ruolo minore nel sistema globale e si prenderà cura dei suoi problemi interni. Biden, invece, sembra aver adottato una politica estera che promette che gli USA torneranno nel sistema globale. Qualunque sia il candidato presidenziale che vincerà, è utile sottolineare tre elementi essenziali.

Il primo ha a che fare con la posizione che gli Stati Uniti assumeranno nella politica mondiale. Nel caso in cui Trump venga eletto, è probabile che gli Stati Uniti assumano una posizione più dura nella politica mondiale con l'effetto della pandemia. In prima linea di questa posizione c'è la competizione economica tra gli Stati Uniti e la Cina. Si può dire che Trump chiuderà gli Stati Uniti e si concentrerà maggiormente sulla Cina. Realizzare questa opportunità significa anche che gli Stati Uniti saranno meno impegnati nelle loro responsabilità internazionali. Il legame tra gli Stati Uniti e le istituzioni di governance globale, in particolare le Nazioni Unite, potrebbe essere ulteriormente indebolito in un simile scenario e gli Stati Uniti potrebbero progettare un ruolo minore nel sistema internazionale.

Il secondo è che se Biden vince le elezioni, gli Stati Uniti cercheranno di riconquistare la loro posizione di leader globale nella politica internazionale. È interessante notare che una tale affermazione richiede che gli Stati Uniti competano fortemente con la Cina. In altre parole, entrambi i presidenti dovranno affrontare la questione cinese. Tuttavia, se Biden riuscirà ad essere eletto, ci si dovrebbe aspettare che la politica estera americana sia più attiva. Durante la sua campagna elettorale, Biden ha cercato di spiegare la sua tabella di marcia che ripristinasse il rispetto per il potere americano, indebolito durante il mandato di Trump. Questa tabella di marcia significa che gli Stati Uniti dovrebbero essere più preoccupati per i problemi internazionali. A differenza di Trump, ci sarà una NATO più efficace, un'ONU più efficace e una diplomazia americana più efficace.

Il terzo elemento è che se gli Stati Uniti sono in grado di trovare ciò che stanno cercando in entrambe le opzioni. Alla fine la politica di isolamento di Trump e la continuazione delle politiche globaliste di Biden vengono fuori nello stesso posto. Non è facile ritirare o ricontrollare il sistema internazionale. Pertanto, la politica mondiale sarà piuttosto attiva dopo le elezioni presidenziali statunitensi. Quando a tutti questi problemi si aggiunge anche la pandemia di coronavirus, che rimane incerta, è ovvio che la politica mondiale sta affrontando una sfida più ampia.

 



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