Gli interessi della Turchia nel Mediterraneo

L'analisi dello scrittore Murat Yeşiltaş, il direttore delle ricerche per la sicurezza/ SETA.

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Gli interessi della Turchia nel Mediterraneo

La sfida nel Mediterraneo orientale nelle ultime settimane sembra essere piu’ dura. Questa situazione, iniziata con la firma dell’accordo tra Turchia-Libia e il nuovo ruolo assunto dalla Libia nel Mediterraneo, si e’ trasformata in una concorrenza dopo l’accordo raggiunto tra Grecia e Egitto. Ma questa sfida non e’ limitata solo alla Grecia e alla Turchia. Anche la Russia, gli Stati Uniti, l’Italia e altri paesi della regione sono entrati in una gara economica, politica e militare nel Mediterraneo. La Turchia invece e’ nel tentativo di diffendere tutti i suoi diritti mobilizzando tutte le sue possibilta’ e capacita’.Per cio’, il Mediterraneo si e’ spostato verso una posizione centrale nella politica estera della Turchia.

Vi riportiamo l’analisi in merito dello scrittore Murat Yeşiltaş, il direttore delle ricerche per la sicurezza/ SETA.

Il Mediterraneo, nella cultura strategica della Turchia, si divide in 3 regioni geopolitiche e geo-strategiche. La prima e’ costituita dalla sottoregione del levante su scala del Mediterraneo e Cipro e’ al centro. Anche se il Cipro ha un’importanza cruciale per quanto riguarda la sua posizione strategica, la sua importnaza si sposta verso una piattaforma geo-economica. Prendendo in considerazione la scoperta delle riserve di gas naturale, il tentativo della creazione di una nuova alleanza basata sul sistema geo-economico che eslude la Turchia, la crisi siriana, la questione libanese e palestinese, la Turchia diventa un ruolo sempre piu’ importante nella regione. Questa situazione costringe la Turchia  a sviluppare una strategia di sicurezza e di difesa.

Il piano della Turchia di costruire una base militare nella Repubblica di Cipro del nord e’ uno dei segnali di questa nuova strategia. Pero cio’ non e’ sufficente da solo per proteggere i suoi interessi nel Mediterraneo. Un investimento per un potere piu’ forte con una capacita’ deterrante in grado di fare una proiezione di potere nel Mediterraneo e’ uno degli strumenti principali per l’acquista di una flessibilita’ nella diplomazia.

La seconda area strategica e’ costituta nel Mediterraneo centrale e determina il ruolo della Turchia nelle linee costiere nordafricane. L’accordo firmato con la Libia sembra di avere un’importanza cruciale per mantenere il suo adattamento a questa nuova situazione a scala Mediterraneo e  la sua concorrenza resa necessaria  da questa nuova geo-politica.Anche se, secondo alcuni, e’ in ritardo, l’iniziativa libica della Turchia diventerebbe un ostacolo davanti  alla sua creazione di un anti-blocco nel Mediterraneo. Nello stesso tempo la Turchia ha fatto  una parte della risoluzione e dei negoziati. La presenza della Turchia nel Mediterraneo centrale contribuirebbe a rafforzare la sua manovrabilita’ nella gara geo-economica basata sull’energia e darebbe una flessibilita’ strategica.

La Turchia ha una sfida sempre piu’ dura nel geo-politico nel Mediterraneo occidentale, che e’ il teatro di una nuova tensione nella linea del sud della NATO, che prende forma nell’asse della concorrenza Turcia-Grecia. La Turchia, che raggiungera’ una capacita’ difensiva graduale grazie ai s-400, ha creato una formula con cui deve stabilizzare un’equilibrio militare grazie alla capacita’ di forza che ha. Per questo motivo, la Grecia tenta di superare la Turchia creando una nuova allenza anti-Turchia. L’accordo raggiunto tra Grecia-Egitto e’ una delle conseguenze di questo sforzo di equilibramento. Non e’ difficile prevedere che gli Stati Uniti faranno gli investimenti per approfondire questa iniziativa. Gia’ sta raffonzando le loro basi militari in Grecia.

La presenza della Turchia nelle 3 regioni geopolitiche nel Mediterraneo sarebbe possibile aumentando il suo potere deterrente e approfondendo la sua capacita’ di fare proiezione di potere e acquistando una flessibilita’ in grado di non esitare usare forza quando e’ necessario. Questa situazione si considera come una delle vie piu’ essenziali di sopravvivere nell’ambito di una sicurezza competitiva e restrittiva.

 

 

 



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