Attilla İlhan: La Poesia del Terzo

Il poeta famoso turco. Atilla İlhan e la sua poesia: La poesia del Terzo

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Attilla İlhan: La Poesia del Terzo

Attila İlhan è nato a Menemen, nella provincia di Izmir, in Turchia, il 15 giugno 1925. Ha avuto la maggior parte della sua istruzione primaria a Izmir. Tuttavia, a causa del lavoro di suo padre, ha completato la sua istruzione secondaria in diverse città.

Durante l'ultimo anno della sua istruzione scolastica, suo zio ha inviato una delle sue poesie ad una Competizione  senza dirlo ad Attilâ. Il poema Cebbaroğlu Mehemmed ha vinto il secondo premio tra molte poesie scritte da poeti famosi. Si è diplomato al liceo nel 1942 e si è iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Istanbul. Ha pubblicato il suo primo libro di poesie, Duvar (Muro).

Nel suo secondo anno all'Università di Istanbul, è andato a Parigi Le sue osservazioni dei francesi e della loro cultura hanno influenzato molte delle sue opere.

A Parigi  ha imparato a parlare francese. Negli anni '50 Attilâ İlhan ha trascorso le sue giornate nelle città di Istanbul, Parigi, Izmir e durante questo periodo è diventato uno dei poeti celebri in Turchia. Dopo essere tornato in Turchia, ha continuato a studiare legge. Tuttavia, nel suo ultimo anno di scuola di legge, ha lasciato l'università e ha iniziato una carriera giornalistica. Il suo rapporto con il cinema è iniziato anche quest'anno.

Dopo aver completato il servizio militare a Erzurum nel 1957, İlhan è tornato a Istanbul e si è concentrato sul film. Ha scritto sceneggiature per quasi 15 film. Tuttavia, il cinema non ha soddisfatto le sue aspettative ed è tornato a Parigi nel 1960..Per l'inaspettata morte di suo padre  è tornato nella sua città natale, İzmir, dove sarebbe rimasto per i successivi otto anni. Durante questo periodo, ha lavorato come redattore editoriale. Negli stessi anni, ha anche scritto libri di poesia, Yasak Sevişmek e Bıçağın Ucu, della serie Aynanın İçindekiler.

Attilâ İlhan è morto per un attacco di cuore a Istanbul il 10 ottobre 2005.

 

 

La Poesia del Terzo

Quando i tuoi occhi toccavano i miei
Era la mia catastrofe, e piangevo
Sapevo che non mi amavi
Sentivo che amavi qualcun altro
Un ragazzo magro come una paglia
Una persona inutile a mio parere
E quando lo vedevo davanti a me
Temevo che lo uccidessi
Era la mia catastrofe, e piangevo

Quando passavo da Maçka*
C’erano sempre delle navi al porto
Gli alberi sorridevano come gli uccelli
Un vento mi rubava la coscienza
E tu fumavi tranquillamente
Bruciavi le punte delle mie dita
Mi raffreddavo, tremando
Era la mia catastrofe, e piangevo

Le sere finivano come i romanzi
Gezabele giaceva nel sangue
Una nave partiva dal porto
E tu partivi con essa
Partivi per lui
Partivi come le candele nella benzina
Ci rimanevi, fino alla mattina
Un ragazzo magro come una paglia
Quando sorrideva assomigliava ad un cadavere
E quando ti abbracciava…
Era la mia catastrofe, e piangevo

 

 



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