Mare Marmara

Il piccolo Mediterraneo turco: il Mare di Marmara

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Mare Marmara


Il Mare di Marmara è il quarto mare della Turchia, dopo il Mediterraneo, il Mar Nero e l’Egeo.
Dal momento che è praticamente un mare interno al territorio turco, non viene citato spesso all’estero, se non come un’estensione dei Dardanelli e del Bosforo, i due Stretti che lo racchiudono.
Pur essendo un crocevia indispensabile, la maggior parte dei turisti stranieri che lo attraversano non vi si sofferma.
E’ un grave errore, perché il Mare di Marmara è un tesoro trascurato, nascosto nel luogo più in vista: sotto gli occhi di chi soggiorna a Istanbul, una delle città più visitate del mondo.
Proprio di fronte a Istanbul, un gruppo di isolette emerge dal mare: le famose Isole dei Principi sono da sempre luoghi di soggiorni privilegiati, ma non sono sempre stati soggiorni piacevoli.
Ai tempi dell’Impero Ottomano, quando un nuovo Sultano saliva al trono, per prima cosa doveva salvaguardare la sua legittimità, eliminando altri pretendenti al trono: i fratelli minori, queli più fortunati, venivano esiliati in perpetuo su quelle che vennero chiamate Isole dei Principi.
Ma quelle di fronte a Istanbul non sono le uniche isole del Mare di Marmara.
Il mare è infatti chiamato così da Marmara Adasi, l’Isola del Marmo, la sua isola più grande, ricca di cave di marmi pregiati.
Milioni di persone ogni anno ammirano i marmi del Museo di Aya Sofya: la maggior parte proviene dall’Isola del Marmo, trasportati via mare fino a Istanbul e poi scolpiti in capitelli, colonne e balaustre.
Circondato dalla Turchia, il Mare di Marmara è come un Mediterraneo in miniatura. Anche le sue coste sono un microcosmo di cittadine, oliveti, vigneti e villaggi di pescatori.
La costa meridionale è frastagliata, con golfi profondi circondati da colline.
Il primo golfo che si trova a Est di Istanbul, è il Golfo di Izmit, l’antica Nicomedia.
E’ una zona che ormai è inglobata dai sobborghi di Istanbul, ricca di cantieri navali e stabilimenti industriali.
Ma fu qui vicino, a Gebze, che Annibale in fuga si suicidò con il veleno contenuto in un anello, per non cadere prigioniero dei Romani.
Nicomedia fu la capitale dell’Impero Romano d’Oriente, finché Costantino non preferì Bisanzio, che ribatezzò Costantinopoli.
Proseguendo lungo la costa, la cittadina portuale di Gölcuk è la più importante base navale della Marina Militare Turca: fu qui che nel 1932 arrivarono le prime navi da guerra della Repubblica Turca, acquistate in Italia e costruite a Sestri Ponente.
Con la vicina Yalova, oggi è una tranquilla cittadina di provincia, dove migliaia di famiglie di Istanbul o Ankara vengono in villeggiatura.
Le colline sono coperte di foreste, famose per le cascate tra gli appassionati di trekking, ma poco conosciute all’estero.
Yalova è più famosa, perché Atatürk vi veniva in villeggiatura: la casa dove il fondatore della Repubblica Turca si riposava nei suoi ultimi anni è ora una delle attrazioni principali.
Proseguendo lungo la costa, c’è Bandirma, famosa per le sue olive. Come Palermo, l’origine del suo nome è nella parola greca “Panormos”, “Tutto Porto”, e infatti è ancora oggi un porto commerciale e turistico importante: può essere raggiunto in traghetto da Istanbul in poche ore.
Il Golfo di Bandirma è separato da quello di Erdek dalla Penisola di Kapıdağ, uno dei posti più belli e selvaggi del Mare di Marmara.
Un tempo Kapıdağ era un’isola, conosciuta nell’antichità come Arcotonéso.
La sua capitale, Cìzico, fu una città importante, che un mito raccontava fosse stata donata da Zeus a Persefone.
Era anche ricordata come una tappa piuttosto movimentata del viaggio epico degli Argonauti verso il Vello d’Oro.
Oggi le rovine di Cìzico, con il suo Tempio di Adriano, sono una delle attrazioni della Penisola di Kapıdağ, oltre alla natura selvaggia e alle spiagge poco frequentate.
Dopo Karabiga, la costa cambia e diventa più alta e aspra, fino all’imboccatura dei Dardanelli.
Di fronte, la costa europea è molto diversa geograficamente, più bassa e piatta, ma le usanze e le attività sono simili in tutta la regione.
La costa tra Gallipoli e Tekirdag è giustamente famosa per i suoi vini, e nel caso di Tekirdag anche per il suo raki, il famoso liquore a base di anice.
Ma siamo in Tracia, e qui la tradizione della Lotta Turca è molto sentita: nella piazza di Tekirdag c’è il monumento a Tekirdağlı Hüseyin, famoso campione di lotta nell’olio.
Siamo di nuovo vicino a Istanbul, a sole due ore di autostrada, e infatti questa zona è molto popolare come meta di gite e weekend per gli abitanti della città sul Bosforo.
Molti hanno seconde case sulla costa e d’estate le spiagge sono piuttosto affollate, e i villaggi sono famosi per i ristoranti a base di pesce.
Il Mare di Marmara è infatti una delle fonti di provenienza di buona parte del pesce di Istanbul: all’imboccatura degli Stretti si concentra il passaggio di pesce pregiato.
Da Kumkapi, sulla costa Europea di Istanbul, parte una moderna flotta peschereccia che procura ai milioni di abitanti di Istanbul il pesce fresco.
Ma il piccolo Mediterraneo turco, come tutti i mari, sa essere anche terribile e crudele.
Le sue tempeste sono improvvise e furiose, e spesso le navi ancorate davanti a Istanbul sono state gettate sulla costa.
Ogni anno si contano vittime tra barcaioli e nuotatori colti di sorpresa dalle correnti o dalle onde.
Anche il fondo del mare nasconde insidie: il Mare di Marmara è attraversato da una faglia attiva che ha provocato molti terremoti storici.
Yalova e Gölcuk furono completamente distrutte nel terribile sisma del 1999, che fece quasi ventimila vittime. Dopo quel cataclisma, furono emanate nuove leggi antisimiche, e gli edifici costruiti secondo quelle norme sono tra i più sicuri al mondo.
Come sempre in Turchia, per godersi la bellezza dei luoghi e la prosperità della terra occorrono forza e responsabilità.
La regione del Mare di Marmara non fa eccezione. E’ l’unico mare del mondo ad essere compreso nel territorio di una sola nazione. Come il Mediterraneo, non separa, ma unisce due continenti, e le diverse anime di un solo paese.


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