Consiglio di Sicurezza Onu: Gaza si soffre di fame

Al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, si è discusso dei rischi legati all'insicurezza alimentare a Gaza sotto il titolo "Protezione dei Civili nei Conflitti Armati".

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Consiglio di Sicurezza Onu: Gaza si soffre di fame

Almeno un quarto della popolazione di Gaza  è a un passo dalla morte per fame e praticamente l’intera popolazione ha un disperato bisogno di cibo. L’allarme è stato lanciato dagli operatori umanitari delle Nazioni Unite.

Al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, si è discusso dei rischi legati all'insicurezza alimentare a Gaza sotto il titolo "Protezione dei Civili nei Conflitti Armati".

Nel suo intervento Maurizio Martina, vicedirettore generale della FAO (ed ex ministro dell’agricoltura del governo italiano) ha detto che oggi la popolazione di Gaza si trova ad affrontare una gravissima insicurezza alimentare e un elevato rischio di carestia a causa del conflitto.

Martina ha affermato che dal 9 ottobre Israele ha interrotto completamente o limitato drasticamente l'approvvigionamento di prodotti alimentari, elettricità e carburante a causa del blocco in corso. Ha anche espresso che le restrizioni sull'approvvigionamento di acqua continuono.

“A Gaza il 97% dell’acqua e’ potabile” ha affermato e ha aggiunto "il cessate il fuoco e il ripristino dello spazio umanitario per fornire assistenza e ripristinare i servizi sono i primi passi essenziali per eliminare il rischio di carestia".

Carl Skau, vice direttore esecutivo del WFP, ha affermato che oggi, gli aiuti alimentari sono richiesti da quasi l’intera popolazione di 2,2 milioni di persone. 

“Il Programma alimentare mondiale è pronto ad espandere e potenziare rapidamente le operazioni se si raggiungerà un accordo di cessate il fuoco. È necessaria un’azione immediata per consentire un enorme aumento del volume di cibo e altre forniture umanitarie” ha detto e proseguito "Il rischio di carestia aumenta a Gaza a causa dell'inadeguato approvvigionamento di prodotti alimentari di base”.

“È necessairo evitare una carestia: e ciò richiede molto più che semplici scorte di cibo; devono essere ripristinati anche i servizi di base, compresi i servizi sanitari, le reti elettriche e le condotte idriche e igienico-sanitarie” ha detto e aggiunto“ l’UNWRA è l’unica organizzazione con la capacità di organizzare e gestire questa infrastruttura vitale a Gaza”.

Dal canto suo, il vice capo dell’ufficio di coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite, OCHA, Ramesh Raiasingham ha detto che nel nord di Gaza uno su sei bambini sotto i due anni combatte una grave carenza di cibo.

Facendo l’appello per un cessate il fuoco, ha quindi ribadito che “se non si fa nulla, temiamo che una carestia diffusa a Gaza sia quasi inevitabile e che il conflitto avrà molte più vittime”.



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