La Turchia nega le accuse di deliberati tagli dell'acqua in Siria

Il rappresentante permanente della Turchia presso le Nazioni Unite (ONU), l'ambasciatore Feridun Sinirlioglu, ha affermato che le accuse secondo cui "la Turchia impone tagli dell'acqua nel nord-est della Siria" non riflettono la verità...

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La Turchia nega le accuse di deliberati tagli dell'acqua in Siria

Il rappresentante permanente della Turchia presso le Nazioni Unite (ONU), l'ambasciatore Feridun Sinirlioglu, ha affermato che le accuse secondo cui "la Turchia impone tagli dell'acqua nel nord-est della Siria" non riflettono la verità.

Alla sessione, in cui il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha discusso della situazione umanitaria in Siria, il vice coordinatore regionale delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari, Ramesh Rajasingham ha richiamato l'attenzione sui tagli dell'acqua nei campi profughi di Haseke e Hol, in Siria.

il vice coordinatore, osservando che quest'anno ci sono state almeno 13 interruzioni all'impianto idrico di Alouk, ha detto che 460 mila civili nella regione di Haseke sono stati influenzati negativamente da queste interruzioni.

Nel frattempo, il rappresentante permanente della Siria presso le Nazioni Unite, l'ambasciatore Bashar al Jaafari ha incolpato la Turchia per queste interruzioni.

Mentre il rappresentante della Turchia Feridun Sinirlioglu affermando che l'impianto idrico di Alouk funziona con l'elettricità proveniente dalla diga di Tishrin che è sotto il controllo dell'organizzazione terroristica separatista PKK / YPG, ha dichiarato che l'elettricità della centrale di Alouk è costantemente e deliberatamente fermata dall'organizzazione terroristica da novembre 2019 in poi.

L'Ambasciatore Sinirlioglu rendendo noto che, grazie agli sforzi della Turchia, è ripresa la fornitura di energia elettrica e grazie a ciò l'impianto ha iniziato a pompare acqua, ha aggiunto:

"L'approvvigionamento idrico sostenibile e la piena capacità di Haseke dipendono dalla fornitura ininterrotta di elettricità e siamo pronti a cooperare con le Nazioni Unite per una soluzione permanente"

 



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