Assemblea generale dell’ONU adotta all'unanimità la risoluzione sulla solidarietà contro Covid-19
Il voto si è svolto in base alle nuove regole nell'Assemblea Generale, che non è stata in grado di riunirsi a causa della pandemia di coronavirus...
L'Assemblea generale delle Nazioni Unite (ONU) ha adottato all'unanimità la risoluzione sulla solidarietà globale e la cooperazione internazionale contro la pandemia di coronavirus (Covid-19).
La risoluzione, preparata da Norvegia, Svizzera, Singapore, Indonesia, Liechtenstein, Ghana e sponsorizzata da 188 paesi dell'assemblea generale delle Nazioni Unite di 193 membri, è stata approvata all'unanimità.
Questa risoluzione è la prima decisione presa delle Nazioni Unite sulla pandemia di coronavirus.
Il voto si è svolto in base alle nuove regole nell'Assemblea Generale, che non è stata in grado di riunirsi a causa della pandemia di coronavirus.
Ieri, dopo l'introduzione del disegno di legge, i paesi hanno avuto il tempo di di appellarsi fino alle 18:00 ora locale.
La decisione è stata accettata all'unanimità ed è entrata in vigore in assenza di obiezioni.
La decisione ha attirato l’attenzione sull'effetto distruttivo del coronavirus sulle società e la sua grave perturbazione per l'economia, i viaggi internazionali e il commercio, e ha anche sottolineato la necessità di assistenza ai paesi più poveri e più colpiti.
La decisione richiedendo una maggiore solidarietà globale e una cooperazione internazionale contro la pandemia, ha anche sottolineato che tutte le forme di discriminazione, razzismo e xenofobia devono essere contrastate e i diritti umani devono essere rispettati.
D'altro canto, non è stato adottato il disegno di legge presentato dalla Russia all'Assemblea generale delle Nazioni Unite che sollecita i paesi a porre fine alle guerre commerciali di fronte alle difficoltà causate dalla pandemia di coronavirus e a non prendere decisioni di sanzione unilaterale senza l'approvazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Secondo le informazioni raccolte da fonti diplomatiche, gli Stati Uniti, l'Unione europea e l'Ucraina si sono opposti alla decisione.