Governo, anche con anticipo primarie difficile voto a giugno

Altre correnti propendono invece per i primi giorni di maggio, mentre sembra esclusa la possibilità di eleggere il nuovo leader a luglio, come ha chiesto anche il presidente della Puglia Michele Emiliano, uno dei candidati alla guida del Pd

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Governo, anche con anticipo primarie difficile voto a giugno

ROMA (Reuters) - La possibilità che l'anticipo delle primarie del Pd ad aprile faccia scattare le elezioni politiche a giugno è tornata ad agitare media e mondo politico, ma la strada per votare prima dell'estate resta stretta.

Oggi il vice segretario del Pd Lorenzo Guerini ha definito "assurdo" il collegamento tra data delle primarie ed elezioni politiche e ha garantito che il partito continua a sostenere il governo "con grande determinazione".

Una fonte vicina al Quirinale dice che "tecnicamente" non si può escludere il voto anticipato a giugno, ma aggiunge che nessuno ha comunicato al presidente Sergio Mattarella l'intenzione di andare a votare entro quattro mesi.

Una fonte del governo dice che è "stato detto e ridetto" che non si voterà a giugno.

E ieri il premier Paolo Gentiloni è sembrato indicare che il suo governo non è prossimo alla scadenza, quando ha detto che nelle prossime settimane lavorerà "su un'ulteriore agenda di rilancio delle riforme".

Per il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda "bisogna votare a fine legislatura" per evitare di sciogliere le Camere in mezzo alle elezioni francesi.

"Se le elezioni francesi e tedesche andranno bene ci sarà un rimbalzo positivo contro il populismo", ha detto.

Il voto per le presidenziali francesi è a fine aprile mentre in autunno si terranno le elezioni politiche in Germania.

Oggi lo spread sui titoli di Stato italiani è risalito oltre i 200 punti base ma, dice un trader, non tanto per il rischio di voto a giugno, "già prezzato da settimane", ma in vista delle aste di lunedì prossimo.

La "finestra" utile per votare l'11 giugno (quando si dovrebbero tenere anche le elezioni amministrative) si chiude a fine aprile, dato che la legge prevede che il consiglio dei ministri indica le elezioni entro non oltre il 45esimo giorno dal voto.

 

ATTESA PER LE PRIMARIE PD

Nel pomeriggio, la direzione del partito democratico dovrebbe decidere sulla data delle primarie per l'elezione del nuovo segretario. I sostenitori dell'ex premier Matteo Renzi - che intende tornare alla guida del Pd - vorrebbero che si tenessero già ad aprile. Almeno una parte dei renziani, dicono fonti Pd, sperano ancora nelle elezioni anticipate a giugno, quando si voterà anche per il rinnovo di un migliaio di Comuni.

Altre correnti propendono invece per i primi giorni di maggio, mentre sembra esclusa la possibilità di eleggere il nuovo leader a luglio, come ha chiesto anche il presidente della Puglia Michele Emiliano, uno dei candidati alla guida del Pd.

Nel frattempo, però, sembra ancora lontana un'intesa per armonizzare le leggi elettorali di Camera e Senato, come auspicato anche da Mattarella. Solo la prossima settimana si saprà quando la questione arriverà in aula alla Camera, anche se al momento non c'è un testo base, ma sono in corso discussioni sulla possibilità di accordo su un Mattarellum modificato.

Per andare al voto la situazione dovrebbe precipitare rapidamente, portando alla caduta del governo. Gli "scissionisti" del Pd hanno detto che sosterranno Gentiloni fino alla scadenza naturale della legislatura, a inizio 2018, ma potrebbero votare contro su qualche provvedimento sensibile, innescando la crisi se per il governo mancassero i numeri al Senato. Mentre i centristi di Ap-Ncd sono contrari alla legge sul cosiddetto "Ius Soli", su cui il presidente del Pd Matteo Orfini ha chiesto invece di mettere la fiducia.


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