Ue, ok a Padoan su aggiustamento conti più basso, ma cali debito

La Commissione Ue ha dato il via libera alla richiesta italiana di contenere l'aggiustamento dei conti pubblici nel 2018...

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Ue, ok a Padoan su aggiustamento conti più basso, ma cali debito

ROMA (Reuters) - La Commissione Ue ha dato il via libera alla richiesta italiana di contenere l'aggiustamento dei conti pubblici nel 2018, purché l'Italia non si discosti dall'obiettivo di ridurre il rapporto fra debito e Pil.

Lo si legge in una lettera, resa nota oggi dal Tesoro, con la quale il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e il commissario agli Affari monetari Pierre Moscovici rispondono ad una missiva del 30 maggio scorso nella quale il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan aveva chiesto un aggiustamento del deficit per il 2018 dello 0,3% del Pil invece che dello 0,6% come previsto dal Def.

La Commissione avalla "un aggiustamento di bilancio anche inferiore a quanto prescritto dalla matrice della flessibilità, purché coerente con l’esigenza di ridurre il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo", si legge nella lettera sul sito del Tesoro.

Secondo le autorità Ue, nel 2018 una riduzione del deficit nominale ulteriore rispetto ai risultati già conseguiti, sebbene inferiore a quella indicata nel DEF, consentirebbe al Governo italiano di proseguire nella politica economica che tra il 2014 e il 2017 ha assicurato una costante riduzione del rapporto deficit/PIL, la sostanziale stabilizzazione del rapporto debito/PIL e al tempo stesso ha dato "un supporto all'economia, grazie al quale la crescita si va irrobustendo di anno in anno (dallo 0,1% del 2014 all’1,1% nel 2017 – stima, quest’ultima, che i dati più recenti indicherebbero come destinata ad essere superata)".

Inoltre, nella lettera la Commissione riconosce "l'opportunità di affiancare allo strumento dell'output gap - utilizzato per stimare la posizione strutturale dell’economia di un paese al fine di produrre prescrizioni sull’intonazione e le politiche di bilancio, oggetto di analisi critica da parte del Governo dell’Italia e di altri Stati membri - anche indicatori aggiuntivi dello stato di salute dell’economia".


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