Un referendum sulla Costituzione che deciderà anche su governo e banche

La Bce sarebbe pronta a intervenire per calmierare eventuali bufere sul mercato mentre "colossali" scommesse al ribasso sull'Italia segnalano l'attesa dei mercati che vincano i no alla riforma.

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Un referendum sulla Costituzione che deciderà anche su governo e banche

ROMA (Reuters) - La campagna referendaria per modificare la Costituzione sta per chiudersi con l'apertura delle urne domenica alle 7 e con una elevata percentuale di italiani che ancora deve decidere se andare e come votare.

La riforma riduce il ruolo del Senato e i poteri delle Regioni su alcune materie. Chi la propone dice che aumenterà la stabilità del governo e accelererà l'approvazione delle leggi. Chi la critica dice che mette a rischio l'equilibrio tra i poteri dello Stato e riduce la democrazia.

L'incertezza sull'esito del voto, a cui è appeso il destino del governo di Matteo Renzi, sta pesando anche sui mercati finanziari italiani e grava sul lancio, tra pochi giorni, del decisivo aumento di capitale del Monte dei Paschi.

Ieri il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha detto che un'eventuale vittoria del no renderebbe più difficile per le banche raccogliere capitale sul mercato.

La Bce sarebbe pronta a intervenire per calmierare eventuali bufere sul mercato mentre "colossali" scommesse al ribasso sull'Italia segnalano l'attesa dei mercati che vincano i no alla riforma.

Renzi non ha chiarito fino in fondo se rimetterà in quel caso il suo mandato ma crescono le pressioni, in Italia e all'estero, perché resti a Palazzo Chigi. Vi era giunto nel febbraio 2014 scalzando il suo compagno di partito Enrico Letta, che accusava di essere troppo "lento". Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha detto che Renzi si dimetterà se perde.

 


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