ONU: “Non possiamo fornire aiuti a Gaza. Le donne e l’istruzione si trovano in condizioni pessime”

Il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric ha rilasciato una dichiarazione ai giornalisti durante la conferenza stampa quotidiana...

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ONU: “Non possiamo fornire aiuti a Gaza. Le donne e l’istruzione si trovano in condizioni pessime”

Le Nazioni Unite hanno riferito che a seguito della chiusura dei valichi di frontiera di Rafah e Kerem Abu Salim non possono fare entrare aiuti umanitari a Gaza.

Il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric ha rilasciato una dichiarazione ai giornalisti durante la conferenza stampa quotidiana.

Il portavoce Dujarric, citando le informazioni ricevute dai funzionari dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA), che si trovano sul luogo, ha osservato che decine di migliaia di persone sono state sfollate con la forza a Rafah in seguito all'ordine di evacuazione dell'esercito israeliano.

Stephane Dujarric sottolineando che queste persone sono state sfollate molte volte negli ultimi 7 mesi, ha affermato:

“È essenziale soddisfare i bisogni di base dei civili a Gaza. I cancelli di frontiera di Rafah e Kerem Abu Salim sono stati chiusi. Questo significa che non possiamo fornire aiuti umanitari. Non abbiamo accesso ai generi alimentari che dobbiamo consegnare a più di 3 mila bambini che lottano contro la malnutrizione acuta. Manca anche il carburante".

Dujarric ha osservato che secondo l'ultima indagine condotta da UN Women, a Gaza ci sono 700 mila donne e ragazze, nessuna delle quali ha un posto dove andare.

“Il 93% delle donne e delle ragazze non si sente al sicuro nelle proprie case e nei propri rifugi”, ha spiegato Dujarric, aggiungendo che l'80% delle donne è depressa.

Nel frattempo, il coordinatore dell'OCHA per gli Affari umanitari nei Territori palestinesi occupati, Andrea de Domenico ha riferito che in seguito all'ordine di evacuazione di Israele, circa 200 famiglie si sono trasferite da Rafah ogni ora del giorno.

Domenico notando che i bambini di Gaza sono stati privati di spazi educativi sicuri per 7 mesi, ha affermato che l'attuale attacco di Israele lascerà altri 625 mila bambini senza istruzione, il che comporta diversi rischi come l'abbandono totale della scuola, il lavoro minorile e il matrimonio.

Mentre, l'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione dei Rifugiati Palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA) ha riferito ieri che un attacco completo di terra a Rafah avrebbe effetti negativi su 50 mila donne incinte a Gaza.

Nella dichiarazione, in cui si fa notare che l'attacco a Rafah metterebbe a rischio l'unico ospedale materno pienamente funzionante nella Striscia di Gaza, si legge: “Questa situazione colpirà circa 50 mila donne incinte. Abbiamo urgentemente bisogno di un cessate il fuoco e della protezione delle strutture sanitarie”.

Le truppe israeliane hanno lanciato ieri un'operazione di terra contro la città di Rafah.



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