Elezioni negli USA e relazioni turco-americane

L'esito delle elezioni potrebbe quindi influenzare profondamente la direzione delle future relazioni diplomatiche tra Türkiye e Stati Uniti

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Elezioni negli USA e relazioni turco-americane

La Türkiye sta osservando attentamente le elezioni negli Stati Uniti, poiché il risultato potrebbe portare a un cambiamento significativo nello stile diplomatico americano. Con l’amministrazione di Donald Trump, la Türkiye  aveva un rapporto caratterizzato da una diplomazia più diretta e personale.  Con quella di Joe Biden, invece, ha adottato un approccio più istituzionale e multilaterale, che ha creato sia nuove sfide che opportunità per le relazioni tra i due Paesi.

L'esito delle elezioni potrebbe quindi influenzare profondamente la direzione delle future relazioni diplomatiche tra Türkiye e Stati Uniti, con implicazioni sulle questioni regionali e internazionali.

Con la corsa alla presidenza degli Stati Uniti che si sta sempre più delineando come una competizione tra Donald Trump e Kamala Harris, l'esito avrà importanti implicazioni per le complesse relazioni della Türkiye  con Washington.

Che sia un democratico o un repubblicano a vincere la Casa Bianca, Ankara dovrà affrontare un'agenda diplomatica impegnativa, basata sui propri interessi di sicurezza nazionale e regionali.

Murat Aslan, analista della difesa e professore associato all'Università Hasan Kalyoncu, sottolinea che la direzione delle relazioni tra Stati Uniti e Türkiye potrebbe cambiare notevolmente a seconda del risultato delle elezioni.

Sotto la presidenza di Biden, le tensioni tra Stati Uniti e Türkiye sono proseguite. L'approccio diplomatico di Biden, basato su strutture istituzionali tradizionali, contrasta con lo stile più diretto e improntato sugli accordi di Trump, che Ankara trovava più facile da gestire.

Durante i quattro anni di presidenza di Trump, la Türkiye ha avuto un accesso più diretto all'amministrazione statunitense. La decisione di Trump nel 2019 di ritirare le truppe statunitensi dalla Siria settentrionale è stata un momento cruciale per gli interessi di sicurezza della Türkiye, consentendo ad Ankara di affermare la propria influenza nella regione e di respingere i terroristi YPG/PKK.

“La decisione di Trump di ritirare le truppe statunitensi dalla Siria settentrionale è stata un punto di svolta significativo per la Türkiye”, afferma Aslan. “Ha dimostrato i vantaggi di una comunicazione diretta tra i leader.”

L’ YPG è il ramo siriano dell'organizzazione terroristica PKK, che da decenni conduce una campagna di terrore contro la Türkiye, causando la morte di decine di migliaia di civili e soldati.

Gli esperti suggeriscono che un’amministrazione  di Kamala Harris potrebbe continuare lo status quo dell'era Biden, a meno che non intervengano consiglieri più favorevoli alla Türkiye, mentre il ritorno di Trump potrebbe almeno riavviare il dialogo bloccato tra i due paesi.

Helin Sari Ertem, professore associato di scienze politiche all'Università Medeniyet, sottolinea le diverse modalità diplomatiche. “La politica di Trump era fortemente guidata dalla sua personalità, portando a decisioni inaspettate che a volte giocavano a favore della Türkiye”, spiega. “Le politiche di Biden sono state più convenzionali, ma permangono attriti su questioni come il PKK, l’YPG e il Mediterraneo orientale.”

Sotto Trump, la Türkiye ha capitalizzato la posizione più flessibile e transazionale di Washington, che ha favorito le sue ambizioni regionali, in particolare nelle operazioni di controterrorismo.

Equilibrio nel Mediterraneo orientale

L'equilibrio di potere nel Mediterraneo orientale è una delle questioni più contese nelle tensioni tra Stati Uniti e Türkiye. La ferma posizione della Türkiye sulle acque territoriali, sull'esplorazione energetica offshore e sulla presenza militare ha portato a conflitti diretti con la Grecia e con l'amministrazione greco-cipriota di Cipro del Sud.

Durante l'amministrazione Trump si sono prese iniziative per una maggiore cooperazione con la Grecia, rafforzando i legami militari e migliorando le relazioni diplomatiche con Atene e Nicosia.

Mentre, l'amministrazione Biden, portando avanti questo approccio, ha dato segnali di continuazione dell'impegno multilaterale attraverso il rafforzamento dei partenariati con Grecia, Cipro e Israele.

Recentemente, gli Stati Uniti, firmando un accordo in materia di difesa con l'Amministrazione greco-cipriota di Cipro del Sud, hanno ignorato gli interessi della Repubblica turca di Cipro del Nord. Ankara considera questa situazione come uno sviluppo che mina i suoi interessi strategici.

“Anche se gli Stati Uniti, sotto l'amministrazione Biden, si sono orientati verso l'Amministrazione greco-cipriota di Cipro del Sud e la Grecia, la Türkiye rimane un attore chiave nella regione a causa della sua importanza geopolitica. Il possibile ritorno di Trump potrebbe ristabilire l'equilibrio, tuttavia continueranno le tensioni radicate.

Da tempo, gli Stati Uniti cercano di bilanciare le relazioni con i due alleati della NATO, Türkiye e Grecia. La tendenza verso la Grecia è stata evidente durante la presidenza Trump. Le future amministrazioni dovranno agire con cautela per evitare un'ulteriore escalation”, ha affermato Ertem.

Cosa dobbiamo aspettarci?

Per decenni, le relazioni tra Türkiye e Stati Uniti sono state caratterizzate dalla cooperazione militare, dalla sicurezza regionale e dalle attività antiterrorismo. In ogni caso, il conflitto in corso in Siria, le controversie nel Mediterraneo orientale e le tensioni a Gaza e in Libano continuano a mettere a dura prova la collaborazione.

“Le elezioni potrebbero cambiare la rotta, ma è improbabile che le dinamiche fondamentali delle relazioni tra Stati Uniti e Türkiye cambino in modo significativo”, ha dichiarato Ertem, aggiungendo: “La Türkiye dovrà superare queste sfide globali proteggendo al contempo i propri interessi di sicurezza”.

A questa opinione si associa anche Murat Aslan: “Indipendentemente da chi dovesse vincere, la Türkiye rimarrà fondamentale per gli interessi strategici degli Stati Uniti in Medio Oriente e nel Mediterraneo orientale. La sfida di Ankara è garantire che la sua voce sia ascoltata e che le sue esigenze di sicurezza siano soddisfatte in un mondo sempre più multipolare”.

Indipendentemente dai risultati elettorali, si prevede che la Türkiye continuerà la sua politica estera indipendente, mantenendo il suo ruolo centrale nella stabilità regionale e globale.

 


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