Agenda - Sull'orlo della guerra regionale

L'analisi di Can ACUN, ricercatore di politica estera presso SETA, riguardo alla questione...

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Agenda - Sull'orlo della guerra regionale

Il governo di Netanyahu in Israele continua a perseguire una politica aggressiva e azioni militari che potrebbero infiammare l'intero Medio Oriente. Da un lato, prosegue il genocidio a Gaza, mentre dall'altro compie attentati in Libano e Iran, cercando apparentemente di scatenare una grande guerra. L'Iran e i suoi alleati si stanno preparando a dare una forte risposta militare a Israele. Se il previsto attacco sarà massiccio, potrebbe provocare un conflitto regionale.

Sotto la guida di Netanyahu, Israele continua il genocidio a Gaza e intensifica le provocazioni regionali. Israele ha prima ucciso il comandante di Hezbollah Fuad Shukur a Beirut e subito dopo ha assassinato Ismail Haniye, capo dell'Ufficio Politico di Hamas, in un vile attacco a Teheran. Haniyye, che si trovava a Teheran per partecipare alla cerimonia di insediamento del presidente iraniano Pezeskiyan, è stato ucciso nel complesso di Saad Abad, noto anche come Residenza dei Veterani, un edificio ad alta sicurezza utilizzato dalle Guardie Ansar al-Mehdi per l'alloggio. Le fonti iraniane riportano che l'attacco è stato condotto con un missile a corto raggio. 

Haniye era un leader politico della resistenza palestinese, una figura importante che ha dedicato la sua vita alla causa palestinese. Anche se la sua morte sia molto triste, la resistenza palestinese continuerà a vivere. Queste morti e perdite non faranno altro che rafforzare la determinazione della resistenza. 

Il comportamento aggressivo di Israele è chiaramente incoraggiato dal vuoto di potere presente alla Casa Bianca negli Stati Uniti e e’ legata a una strategia volta a regionalizzare il conflitto. Israele sembra spingere l'Iran e i suoi alleati al limite, costringendoli quasi a reagire. Se l'Iran non risponde adeguatamente, si troverà in una situazione in cui la sua deterrenza e l'onore dello Stato saranno messi in discussione. Di conseguenza, una contromossa da parte dell'Iran appare molto probabile. I decisori iraniani e i responsabili militari hanno dichiarato che l'Iran darà una risposta forte e potente a Israele. Anche il Segretario Generale di Hezbollah, Nasrallah, ha espresso concetti simili nel suo ultimo discorso, sottolineando che "tutti sono consapevoli che si è entrati in una nuova fase".

 Naturalmente, il passato dell'Iran, caratterizzato da una retorica altisonante seguita da esitazioni nell'azione concreta, fa sorgere dubbi su come si comporterà questa volta. Tuttavia, sembra che l'Iran e i suoi alleati non abbiano altra scelta. La situazione è arrivata a un punto in cui l'Iran non può più evitare di essere un obiettivo, a meno che non intraprenda un contrattacco e dimostri concretamente la sua forza sul campo, andando oltre la semplice difesa dell'onore dello Stato.

Gli sviluppi sul campo indicano che, dopo i preparativi necessari, nei prossimi giorni è probabile che tutti i componenti dell'asse della resistenza si coordinino per colpire Israele in modo efficace. Israele potrebbe essere attaccato simultaneamente da missili e droni kamikaze provenienti dall'Iran, Hezbollah in Libano, milizie sciite in Iraq e Siria, e Houthi in Yemen.

Anche Israele sembra prepararsi a un attacco su larga scala di questo tipo. In particolare, stanno rafforzando le difese aeree sul fronte settentrionale contro le possibili penetrazioni di missili e droni da parte di Hezbollah, e stanno preparando i rifugi. Gli Stati Uniti stanno continuando a inviare forze militari nella regione, sia per difendere Israele sia per dissuadere l'altra parte da ulteriori azioni.

 L'obiettivo di Netanyahu è coinvolgere direttamente gli Stati Uniti nel conflitto. Tuttavia, se gli Stati Uniti dovessero entrare nuovamente in guerra in Medio Oriente, ciò potrebbe cambiare drasticamente il corso della guerra in Ucraina a favore della Russia e offrire nuove opportunità geopolitiche alla Cina. Sebbene ci siano molti scenari possibili, basati su varie ipotesi, la situazione sembra evolversi da un coinvolgimento militare controllato e scontri limitati verso un punto di caos crescente. Una volta che il "genio" è uscito dalla bottiglia, prevedere il seguito non sarà difficile.



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