Agenda - Elezioni presidenziali e parlamentari del 14 maggio in Türkiye

L’approfondimento in merito del professore Murat Yeşiltaş, il direttore per la politica estera presso SETA.

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Agenda - Elezioni presidenziali e parlamentari del 14 maggio in Türkiye

La Türkiye ha affrontato le elezioni presidenziali e parlamentari di grande importanza in un clima di maturità democratica. I Paesi hanno seguito da vicino le elezioni in Türkiye. La volontà nazionale è stata espressa e alle elezioni è stata registrata un'affluenza alle urne molto alta del 88.92% , come una dimostrazione della forza della democrazia turca. Il Presidente Erdoğan ha superato di quasi 5 punti il suo avversario Kılıçdaroğlu, ottenendo il 49,5% dei voti. Inoltre, l'Alleanza del Popolo ha raggiunto il 49,5% dei voti parlamentari, ottenendo 322 seggi e la maggioranza in Parlamento. Questi risultati significano che Erdogan affronterà il secondo turno con almeno tre vantaggi: la maggioranza parlamentare,  essere in primo piano e in vantaggio significativo sullo sfidante dell'opposizione Kemal Kilicdaroglu.

Prendendo in considerazione questa affluenza molto alta, si prevede che Erdoğan ottenga facilmente il secondo turno con l'aggiunta dello 0,5% dei voti necessari. Infatti, durante il discorso del presidente Recep Tayyip Erdogan,  affacciato al balcone dal quartier generale del suo partito della Giustizia e dello Sviluppo si vedeva la sua tranquillità che è stata anche un buon inizio per la sua campagna elettorale del secondo turno.

Vi riportiamo l’approfondimento in merito del professore Murat Yeşiltaş, il direttore per la politica estera presso SETA.

L’opposizione sembra aver subito delle perdite per quanto riguarda i diversi parametri. Le aspettative alte create dall'opposizione stessa nei sondaggi hanno causato una grande delusione  degli elettori. È probabile che la reazione degli elettori, motivati dall’aspettativa di ottenere la maggioranza nel parlamanto e di  vittoria di Kılıçdaroğlu con il 55% dei voti al primo turno, si sia indirizzata verso il CHP e Kılıçdaroğlu.

Le dichiarazioni dei rappresentanti dell'opposizione, Mansur Yavaş e Ekrem İmamoğlu, fatte appena dopo le elezioni non solo hanno  deluso i loro elettori, ma anche non riflettevano i dati reali (come l'annuncio di Kılıçdaroğlu come 13º presidente della Repubblica), e hanno manifestato  un brutto inizio per il secondo turno.

È probabile che l'opposizione cercherà di prepararsi per una nuova campagna elettorale. Rispetto a Erdogan, il secondo turno delle elezioni è iniziato in modo negativo per l'opposizione. Ciò che Kılıçdaroğlu è riuscito a dire in un minuto e 51 secondi, salendo sul palco con due sindaci e cinque leader di partito, si è limitato ad accusare Erdogan e a dichiarare "Vinceremo il secondo turno". Il video "Sono qui" sembra includere un messaggio di Kılıçdaroğlu più sulla leadership del CHP che sul secondo turno. Per Kılıçdaroğlu sarà piuttosto difficile portare gli elettori dell'Alleanza della Nazione al secondo turno.

Kılıçdaroğlu affermerà nei prossimi giorni di aver ottenuto un buon risultato facendo riferimento al 44%, ma rimanere al 25% dei voti parlamentari è un handicap serio per un partito che presenta un candidato alla presidenza. Ecco e’ il punto raggiunto da un’alleanza composta da 4 partiti di destra.

 "I partiti di destra hanno dimostrato di aver fatto buoni negoziati ottenendo 34-35 seggi parlamentari, ma gli elettori del CHP non hanno avuto il compenso corrispettivo di tollerare questi partiti. Meral Akşener aveva annunciato che Kılıçdaroğlu non era  un candidato in grado di poter vincere le elezioni e ora sembra che avesse ragione. Non sappiamo ancora se Ekrem İmamoğlu si impegnerà nella leadership del partito insieme a Mansur Yavaş,

Un altro risultato importante delle elezioni è stato il peso dato dagli elettori nazionalisti agli equilibri politici. Inizialmente il MHP ha sorpreso non solo noi, ma anche alcuni sondaggisti ottenendo il 10%. Il Buon Partito ha ottenuto quasi il 10%,  Oğan invece quasi  il 5% dimostrando che il secondo turno sarà plasmato dagli elettori nazionalisti.

L’HDP (YSP), ottenendo solo l’8% dei voti, non è più in una posizione chiave. Al contrario, è chiaro che il candidato che si allea con lo YSP perderà

Senza dubbio, il vincitore delle elezioni del 14 maggio è Erdogan ed il partito AK. Nonostante il peso dei 21 anni di governo, il partito AK ha ottenuto più del 35% dei voti, mentre l'Alleanza del Popolo ha raggiunto il 50% e la maggioranza parlamentare. Erdoğan affronta il secondo turno con grande sicurezza. Anche il 10% del MHP, il 2,8% del Partito della Riforma e il 1% del BBP dimostrano che i partiti che si collaborano con Erdoğan hanno vinto. La nuova vittoria di Erdogan si confronta solo con i suoi successi elettorali precedenti. Un potere democratico di 26 anni di un partito politico è un evento senza precedenti nella storia della Türkiye e del mondo.

I risultati del ballottaggio porterà all’agenda diverse questioni politiche della Türkiye.



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