Turchia chiama Italia

Francesco Terrone, orgoglioso della Turchia, narra in versi un mondo senza confini...

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Turchia chiama Italia

Di professione ingegnere, Francesco Terrone è noto al grande pubblico come un poeta dallo sguardo profondo che mira a creare ponti tra i popoli. Lui stesso definisce la poesia come ‘la propria ragione di vita’ e da più di 30 anni ha pubblicato più di cento raccolte poetiche. ‘La mia poesia spazia dai temi esistenziali, sociali fino a quelli religiosi e teologici’, spiega l’autore che specifica: ‘Credo che sia stata proprio la poesia a darmi la possibilità di aprirmi a diverse dimensioni e mi ha fatto maturare l’idea che sia fondamentale creare ponti tra popoli, andare oltre i propri confini perché solo conoscendo l’altro è possibile entrare in contatto e scoprirsi’. A questo si aggiunge anche un’İnnata curiosità, probabilmente tipica di un ingegnere, che ha contribuito ad aumentare la voglia di conoscere popoli e tradizioni diverse. ‘Conoscere ed esplorare il mondo nella sua interezza è un desiderio che mi appartiene da quando ero bambino e giocavo, mentre ero sotto le fronde di un grosso albero che mi abbracciava nella sua maestosità, ad immaginare un mondo senza confini e senza frontiere’, racconta Terrone che nei suoi molteplici interessi, che spaziano dalla teologia, alla filosofia, alle scienze, alla tecnica, cerca di scrivere in versi concetti che si identifichino con vissuti ed emozioni della gente. ‘Tento, con le mie denunce, di stare vicino ai più deboli in particolare bambini e anziani. Mi interesso del degrado ambientale sempre più vasto a causa di interessi economici forsennati’, prosegue il poeta che nutre anche una certa attrazione per la Turchia. ‘La Turchia, per la sua storia e per la sua posizione geografica, è un vero ponte di cultura tra oriente e occidente. La cultura turca, insieme alla cultura egiziana e libanese, mi spingono a conoscerle sempre di più e questo mi rende orgoglioso di avere contatti con questi mondi, diversi eppure uguali, a quello cui appartengo’, afferma con decisione. La sua simpatia per questo mondo è testimoniata anche dal profondo legame con diversi amici turchi. ‘Il carattere dei turchi lo trovo molto simile a quello della gente del Sud, in particolare dei napoletani. Sono un uomo del Sud Italia e quindi il mio cuore batte così come batte il cuore dei popoli del Mediterraneo. Gente di cuore, gente allegra, gente che sa reggere la curiosità di guardare il sole’, afferma deciso. Nei suoi scritti la vita è narrata nelle sue angolature più emozionali. Tra le altre cose, Francesco Terrone è socio Onorario della Pontificia Accademia Mariana, impegnata nel dialogo tra le religioni, nonché membro della Commissione Marianologica Internazionale Musulmana dedicata allo sviluppo del dialogo mariano musulmano-cristiano. Cariche importanti che hanno contribuito a metterlo in contatto con i fratelli musulmani che, come lui stesso racconta, ‘hanno aiutato a capire che il loro mondo vuole e ha bisogno di pace, così come il mondo cristiano’. ‘È gente che vuole la pace e stringersi la mano pur rimanendo ognuno legato al proprio credo teologico/religioso. Sono convinto che quando la religione diventa fanatismo, allora si produce un grave danno. A questo punto accade che non si ragiona e si diventa bestie. Non amo i fanatici e il fanatismo’, chiosa. In questo grande quadro, la Turchia e’ percepita come un ponte interculturale. ‘La cosa che mi rende orgoglioso della Turchia è la capacità di rendere omogenee le tante culture che vi abitano. Naturalmente per tenere insieme tante culture non è facile, ma sicuramente questa compresenza rende camaleontico il popolo turco’. Non vi è dubbio che le poesie di terrone siano intrise di valori universali e di amore, inteso come quel soffio che alimenta molti dei suoi versi. ‘L'amore è l'aspirazione cui tendono tutti gli uomini e già questo ci rende uguali nonostante le inevitabili differenze derivate da culture e strutture geo/politiche diverse, prosegue il poeta. ‘L'amore è nel cuore di ogni uomo, che sia del profondo sud del mondo o del nord. Siamo ponti uniti dall'amore. Solo considerando questo è possibile lanciare e seguire tracce di pace tra gli uomini della terra’. Facendo tesoro di queste significative parole ringraziamo Francesco Terrone per la capacità’ di avvicinare i popoli con l’augurio che la Turchia  e il suo popolo continuino ad essere una inesauribile  fonte di ispirazione.

 

A cura di Valeria Giannotta



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