Turchia chiama Italia

Il richiamo della Turchia e il coraggio di cambiare vita- Martina Pavone

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Turchia chiama Italia

 

In turco lo chiamerebbero ‘kismet’ ossia destino, mentre per tanti altri e’ questione di energia e di richiami spirituali : la storia di Martina Pavone e’ un po’ tutto questo. Il suo arrivo in Turchia sembra essere dettato dal caso, quello di far parte per hobby di un progetto di improvvisazione che nel 2013 l’ha condotta a Istanbul come ospite di un Festival İnternazionale organizzato da una compagnia locale, segnando il punto di volta. ‘Arrivata all'aeroporto c'era ad accoglierci il primo turco che io abbia mai conosciuto, colui che poi è diventato mio marito’, racconta Martina spiegando come sin dal primo contatto Istanbul l’avesse ammaliata al punto di mandare all'aria la sua vita milanese. ‘Sono contenta di aver ascoltato quella chiamata ed avere avuto il coraggio di cambiare vita. Tutto mi era sconosciuto, e cosi dovendo mettermi in discussione sotto tutti punti di vista, Istanbul, é riuscita a tirare fuori il meglio di me’, specifica entusiasta. Cittadina del Bosforo da ormai nove anni, Martina Pavone non solo è innamorata come il primo giorno di quella città che, stregandola, è diventata casa, ma è anche impegnata in numerose attività, quasi a contraccambiare la meravigliosa ospitalità. Di professione Business Coach, Consulente Business Developer e Formatrice Aziendale, la sua principale occupazione riguarda le Human Skills, intese come interazioni umane, comunicazione, comportamenti di gruppo, team building, gestione dei conflitti e della negoziazione, leadership e gestione delle persone; inclusione e la diversità. ‘Con la mia socia italiana, di Officina della Meraviglia, abbiamo proprio quest'anno iniziato a portare gruppi di donne per la nostra formula di Retreat che sto organizzando nella zona del lago di Iznik in provincia di Bursa. L'idea è di fare formazione dal vivo immerse nella cultura turca e cosi' unire i miei mondi in un luogo paradisiaco’, spiega la consulente che vanta collaborazioni significative nell’ambito di progetti di Women Empowerment e di supporto alle donne. ‘Per qualche anno sono stata Presidente di un'associazione che supportava le donne straniere sul territorio e che educava alla non violenza di genere e alla consapevolezza sociale. Questo mi ha permesso di collaborare con molte scuole e università del territorio oltre che al sistema del no-profit turco’, sottolinea. Il suo impegno, comunque, si estende anche alla comunità italiana di Istanbul: da circa sette anni Martina e’ volontaria e Board Member del Circolo Roma, dove contribuisce all'organizzazione di attività e progetti culturali, e in quanto membro del Comites Istanbul, nello specifico come capogruppo di media e momunicazione, e collaboratrice per Business/Formazione e Italianita’ (per Cultura, Teatro e Musica), gli sforzi sono investiti nel rendere l’organo un efficace ponte tra la cittadinanza e le istituzioni utile a promuovere l’ italianità e rafforzare l'impatto che la comunità italiana può avere sul territorio. ‘Mi piace impegnarmi per fare la differenza, promuovere l’italianità, unire le persone e le potenzialità. Insieme siamo più belli e più forti’, dichiara perentoria la dottoressa Pavone. Istanbul nella propria vastita’ e’ una citta’ strategica anche dal punto di vista professionale perché’ mette a disposizione luoghi diversi dove poter lavorare. ‘Su entrambe le sponde del Bosforo mi sono mappata i posti carini che in tutte le stagioni mi possono accogliere facendomi anche godere di prelibatezze, viste mozzafiato, networking  e possibilità di collegamento’, rivela Martina confidando la propria passione per la colazione alla turca, intesa come ‘scusa utile per programmare riunioni o escursioni del fine settimana a seconda della buona offerta di kahvaltı o un posticino nuovo da provare’. E poi lo shopping, ‘non mi faccio mancare i giri con le amiche per la magica Nişantaşı o le passeggiate sul lungo mare ad Arnavütköy, a Beykoz o a Caddebostan’, chiosa. Insomma, in tutte questa dinamicità la Turchia non solo è casa, ma è anche parte dell’identità di Martina che, sebbene oggi goda della doppia cittadinanza, continua ad investire nel Paese e nella sua cultura. ‘ Qua sto mettendo tutte le mie radici, professionali e familiari integrandole alla mia ritrovata identità italiana. Sto donando le mie energie e le mie grandi speranze, da una parte grata per aver tirato fuori il meglio di me e dall'altra consapevole del potenziale incredibile umano, culturale ed economico che questo paese ha da offrire’. Certamente, la spiccata consapevolezza è tra le doti di Martina Pavone che senza mezzi termini ribadisce di non ricercare perfezione, ma potenzialità. ‘Ora amo poter invitare persone dall'Italia con grande orgoglio e raccontare il Paese, la gente e la cultura con quelle sfumature che magari non passano dai media, i telegiornali o dalle serie TV’, conclude riportando le parole della nonna 93enne, secondo cui la Turchia, grazie alla storia, allo sbarco dei turchi e al mix di culture che potremmo avere nel sangue, l’ha richiamata a se’. ‘Beh, non ho trovato dei dati a supporto di questa teoria, ma mi piace pensare che il richiamo ci possa essere stato davvero’, afferma Martina condividendo quello che è anche un nostro pensiero.

 

A cura di Valeria Giannotta



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