Turchia chiama Italia

L’energia del business italo-turco- Fulvio Villa

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Turchia chiama Italia

E’ ormai noto che lo zoccolo duro dei rapporti italo-turchia sia il business, con circa 1400 aziende italiane che operano in Turchia e un interscambio bilaterale che  é arrivato a toccare il tetto di 20 miliardi di dollari. Secondo le ultime stime, inoltre, con 10,7 miliardi di dollari  l’Italia si attesta al quarto posto come Paese di destinazione per l’export turco. Dati certamente importanti che sottolineano una solida complementarietá che nemmeno l’ultimo biennio di crisi pandemica é riuscita a scalfire. La fiducia che  le aziende nutrono per il reciproco Paese partner  é nutrita dall’operato degli esperti di settore che tramite le proprie competenze si ergono a veri e propri facilitatori dei rapporti economico-commerciali.  Fulvio Villa, colonna portante del mondo imprenditoriale italo-turco, si occupa di Turchia sin dagli anni ’90, quando é stato chiamato per contribuire alla costituzione di una joint venture ad Istanbul. ‘Qui per la prima volta mi resi conto delle potenzialità del Paese. Nonostante un’inflazione superiore al 100% ed una svalutazione galoppante, sentii un’energia incomparabile se raffrontata a quella di molti altri paesi’, racconta, specificando che tuttavia la sua storia con la Turchia aveva radici più lontane. Sin dai primi anni dell’infanzia, il piccolo Fulvio sentì parlare di Turchia nei racconti del nonno: ‘Osservavo la costruzione di un ponte, quando chiesi dove sarebbe finita quella strada mio nonno mi rispose che sarebbe arrivata fino in Turchia, accendendo così la mia fantasia. Scoprii più tardi che si trattava del ponte che oggi collega Suben in Austria a Passau in Germania’, ironizza per poi ripercorrere le tappe che da giovane studente lo condussero a lavorare per un periodo estivo alle dipendenze di un’azienda turistica ad Antalya. Oggi Fulvio Villa è membro del board di una primaria società di logistica turca, Asset GLI, dove si occupa dello sviluppo internazionale della compagnia. ‘Nello specifico si tratta di individuare il percorso di internazionalizzazione più adatto per Asset GLI partendo dalla scelta dei paesi, l’analisi di mercato, la ricerca di potenziali partner con i quali cooperare ed eventualmente costituire delle joint venture fino ad entrare nei dettagli di gestione ed operativi’, specifica. Sempre in prospettiva internazionale, Villa vanta un secondo importante ruolo come Advisor per The European House Ambrosetti, Think Tank italiano conosciuto internazionalmente soprattutto per il famoso Forum di Cernobbio o Villa d’Este, che è di fatto uno dei punti di incontro più importanti per i Top Executives in Europa. ‘Uno dei nostri obiettivi principali è avvicinare la Turchia e l’Italia, favorire la comunicazione tra i due paesi e creare un terreno fertile per investimenti reciproci. Aiutare le società a posizionarsi internazionalmente è uno dei nostri core business’, chiosa l’esperto. Non vi è dubbio che in tali ambiti Fulvio Villa abbia marcato diversi successi, ma uno più di tutti merita un’attenzione speciale: la creazione dell’Italian Business Club. Fondato nove anni fa, il Club è oggi composto da circa 130 uomini e donne d’affari italofoni che, a seconda delle disponibilità di ognuno, si incontrano una volta al mese per cenare insieme e discorrere in un’atmosfera rilassata. ‘Molte amicizie e molte relazioni d’affari sono nate proprio durante queste nostre cene’, afferma Fulvio che con orgoglio menziona l’opportunità offertagli da TÜSIAD quando nel 2018 gli chiese di fondare l’Italian Network con l’obiettivo di influenzare e rafforzare direttamente le relazioni tra Italia e Turchia. Un compito di prestigio che riflette appieno lo spirito del business italiano in Turchia. ‘Fare business in Turchia significa soprattutto pianificare una presenza a lungo termine. Non è un paese dove sia possibile pensare di fare profitti in una logica di toccata e fuga. È un paese che va capito e dove la crescita fa seguito ad una semina oculata e precisa. Significa essere pronti a cambiamenti improvvisi ed inaspettati, ma dove si può lavorare bene e trovare collaboratori di pregio con cui costruire’, sancisce senza mezzi termini il dottor Villa. Nella sua descrizione del Paese emerge tutta la carica e motivazione degli imprenditori che qui operano, vivendo le sfide come opportunità: ‘La Turchia è  sorprendente perché  è un paese che non finisce mai di sorprenderti, sia nel bene che nel male; energetica  perché ha un’energia straordinaria, già solo passeggiare in una via centrale di Istanbul come Istiklal ti fa sentire tutta la forza di questo paese. E’ Mediterranea: trovo che nonostante le molte differenze ci siano anche molte somiglianze nella quotidianità con l’Italia; e anche stancante: a volte ci si ritrova sfiniti dopo ore passate nel traffico cercando di risolvere i problemi della giornata, ma l’energia del paese il giorno dopo ti fa sentire nuovamente pronto’. Con la certezza che tante nuove iniziative siano già in cantiere, Iyi çalismalar dileriz! (auguriamo Buon Lavoro).

 

A cura di Valeria Giannotta



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